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La festa patronale fra tradizione e riscoperta


È di nuovo arrivato quel periodo dell’anno, quello che ci fa sentire tutti uniti e che ci fa vivere giorni emozionanti all'insegna dello spirito di appartenenza ad un’unica fede – e no, non parlo dei mondiali di calcio 😅. A Conversano, l’arrivo di maggio ha segnato l’inizio del mese mariano, periodo in cui i cittadini tutti celebrano e prestano omaggio a Maria SS. della Fonte, patrona e protettrice della città. La cosiddetta “festa grande” arriva in punta di piedi, ma già a partire dai primi giorni del mese coinvolge tutta la comunità con riti civili e religiosi che richiamano grandi e piccini. Oggi più che mai, alla tecnologia è affidata la buona riuscita di una festa quanto mai “social”, dal momento che siamo chiamati a ricaricare i nostri smartphone per assistere alle celebrazioni in onore della patrona di Conversano, trasmesse sui principali canali social della città. 📱 


Una bellissima luminaria colorata e luminosa che fa da cornice ad una riproduzione dell’immagine della Madonna con il Bambino è il primo segno che richiama i fedeli alla celebrazione, seppur nell'intimità della propria famiglia. La luminaria, simbolo di luce e speranza, è apparsa davanti alla maestosa Cattedrale, sul punto più alto della collina su cui sorge Conversano, quasi ad abbracciare l’intero paese e a proteggere tutta la comunità. 

Quest’anno, dunque, niente solenni celebrazioni e processioni, niente concerto bandistico e niente fuochi pirotecnici. Sono questi, infatti, gli appuntamenti immancabili per i conversanesi che, ogni anno, attendono con impazienza i festeggiamenti in onore della Madonna della Fonte, che di solito iniziano i primi giorni del mese e raggiungono il clou nel penultimo weekend del mese. L’arrivo via mare dell’icona bizantina, è uno dei momenti più suggestivi e rievocativi, a ricordare lo sbarco in località Cozze del vescovo Simplicio in ritorno dall'Africa con l’icona della Madonna della Fonte, risalente all’anno 478. Il venerdì, è il giorno della prima processione che, fino a qualche anno fa, accompagnava l’icona di Maria fino all’ospedale, dove rimaneva fino al giorno successivo; in serata è consuetudine assistere all’accensione delle grandiose luminarie, altro simbolo della grande festa, che di anno in anno assumono forme e colori diversi. Il sabato, invece, è da sempre un giorno che vede protagonisti gli alunni della scuola primaria che, in fila indiana e con un fiore in mano, raggiungono il tempietto dedicato alla Madonna. L’entusiasmo di bimbi e maestre è percepibile e contagioso e un’esplosione di fiori e letterine invade le vie del centro storico e i viali di Villa Garibaldi, teatro di questa manifestazione gioiosa e colorata. Al termine della processione, infatti, grandi e piccini sono indaffarati a cercare il proprio disegno, parte dell’esposizione che per l’occasione viene allestita lungo il percorso che conduce all’icona della Madonna Odegitria, Madonna che indica la via.🌸 Con l’arrivo della sera, si accendono le braci dei famosi fornelli, tappa immancabile per gli amanti della carne e della buona compagnia. Barbecue a cielo aperto e lunghe tavolate riempiono le strade del paese, diffondendo nell’aria il profumo delle carni arrostite e il brusio delle allegre combriccole. I più giovani, invece, preferiscono le luci, la musica e i “motori” del Luna Park 🎠🎡, prontamente allestito per l’occasione, che li accoglierà fino a notte fonda. È finalmente domenica, il giorno più atteso da tutti, e l’intera cittadinanza si riversa per le vie del centro, cercando di guadagnarsi un posto in prima fila per salutare la Madonna e il Bambino in processione, ammirando con rinnovato stupore la meravigliosa icona bizantina. La processione di gala, infatti, coinvolge con entusiasmo tutti, senza discriminazione di età o classe sociale. È la festa di tutti, e per tutti, è il fil rouge di tutto il mese di maggio che scandisce l’organizzazione di eventi e celebrazioni religiose e laiche. È ormai consuetudine che, alla sentita processione domenicale, prendano parte le bambine che hanno ricevuto il Sacramento della Comunione nelle domeniche precedenti, camminando ordinatamente dietro al quadro, nei loro candidi abitini bianchi. Con il rientro in Cattedrale e il saluto di Maria alla folla, si concludono i riti della domenica, o perlomeno quelli religiosi, dal momento che, di lì a poco, le famiglie si ritroveranno riunite intorno ad una tavola imbandita secondo le più antiche tradizioni. Cosa non può mancare sulla tavola? 🍝 Una buona “tiella” di timballo, preparato e tramandato di generazione in generazione con sapienza e amore da nonne e mamme, al lavoro dalle prime luci alba per non far mancare nulla sulla tavola. Al calar della sera si ritorna nel cuore della festa, per godere ancora un po’ delle luci delle luminarie e della musica proveniente dalla cassa armonica, passeggiando tra le bancarelle e le esposizioni allestite per tutto il centro del paese.

Momento clou della serata sono i grandi fuochi pirotecnici 🎆, esplosioni di luci e colori che ci tengono con il fiato sospeso e lo sguardo incollato al cielo, ultima emozione della serata prima di tornare a casa. Il lunedì segna la chiusura dei festeggiamenti, con l’ultima processione e l’ultimo concerto bandistico della festa, a chiusura del quale viene eseguito l’immancabile brano “Vita Pugliese” 🎺, particolarmente amato e richiesto dal pubblico conversanese. Si spengono le luci, si smontano le giostre a il quadro torna in cattedrale, fino al prossimo anno.  





Quest’anno, dunque, dovremo rinunciare ad un pezzetto di tradizioni, alle processioni, alle luci, ai fuochi, alla musica e forse anche ai grandi pranzi in famiglia; ma ne guadagneremo in termini di riscoperta del più profondo senso religioso, di intimità della preghiera e di sobrietà del culto, rivolgendo un personale momento di riflessione e raccoglimento a Maria, Madonna della Fonte e Fonte di vita.



Ilaria Valente - Volontaria Servizio Civile Universale 2020