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La Cattedrale (XI-XIV sec.): Iniziata alla fine dell’XI secolo, fu terminata nel XIV secolo per
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Chiesa e Monastero di San Benedetto (XI – XVII sec.): Edificata su di una cripta paleocristiana tuttora visitabile, presenta una notevole architettura romanica arricchita , specie all’interno, da decorazioni barocche di gusto equilibrato. Per circa sei secoli l’annesso monastero, detto il “Monstrum Apulia
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Fatta edificare nel 1639 sul luogo di un monastero femminile e di una chiesa romanica dal conte Giangirolamo II Acquaviva d’Aragona, rappresenta il più cospicuo esempio del barocco napoletano in Puglia. Da ammirare lo straordinario soffitto affrescato e riccamente decorato, le diverse tele del pittore napoletano Paolo Finoglio, uno dei più talentuosi epigoni del Caravaggio. Dal 1912 il tempio è affidato alle cure delle Suore Crocifisse Adoratrici. Grazie al culto di Santa Rita, per la cui canonizzazione fu decisivo un miracolo avvenuto a Conversano, la Chiesa è gemellata con quella di Cascia ed è assurta al rango di Santuario.
Chiesa e convento di S. Chiara: All'interno delle mura che circondavano le pertinenze di S. Benedetto e per concessione di quel monastero, sorse a fine '600 il complesso di S. Chiara, ristrutturando le aree già occupate dalla antiche chiesette di S. Bartolomeo e dell'Ospedale di S. Giovanni evangelista. La chiesa, dalla semplice facciata in cui si inserisce il portale rettangolare, presenta all'interno lo schema ad aula unica. Sui lati si aprono cappelle distinte da pilastri nelle quali sono sistemati altari con tele sette- ottocentesche. Al di sopra di queste cappelle corre un coro- matroneo, cui accedevano le suore di clausura. Settecentesco è l'altare maggiore, a grandi colonne che sostengono la trabeazione su cui poggia un Crocifisso. Gli ambienti monastici, a parte la muratura esterna in cui si inserisce una nicchia per accogliere la statua della Santa, non sono più leggibili nel loro insieme. Dopo i recenti restauri, solo qualche traccia manifesta all'interno elementi architettonici di un certo interesse e relativi al chiostro, a facciate in pietra a vista, ad aperture sormontate da archi rialzati. Dal 17 marzo 2016 la Chiesa è stata riaperta dopo un importante intervento di restauro; la duttilità della struttura accoglie il nascente museo diocesano e gli ambienti annessi ospitano convegni e mostre.
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appena superati i famosi pozzi di Terra rossa): La Cappella rurale dedicata a Santa Caterina d’Alessandria è una delle Chiese pugliesi più studiate ed enigmatiche. Costruita probabilmente nel XIV-XV sec. è in stile romanico - gotico con influenze orientali, di committenza ricca, era destinata a mausoleo -sacrario degli Acquaviva. Di particolare interesse è la pianta quadrilobata (quattro absidi semicircolari che si intersecano sui lati di un quadrato) che si nota in pochissimi esempi di architettura a carattere religioso in Italia.
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Marchione (XVIII sec. circa): un originale costruzione settecentesca situata a circa 7 km sulla strada provinciale Conversano-Putignano. Non si tratta di un castello ma di un casino di caccia dei conti Acquaviva d’Aragona. Nel ‘700 il grandioso edificio era circondato da 1260 etteri di bosco di querce; attualmente la proprietà ha un’estensione di circa 23 ettari, per la maggior parte coltivati a mandorleti e ciliegeti. L’edificio, che presenta perfetta simmetria sia lungo l’asse longitudinale che trasversale, si sviluppa su tre piani:il piano terra, l’ammezzato con quattro torrioni cilindrici, e il piano superiore o “piano nobile” di epoca barocca-neoclassica. Internamente vi è un’ampia sala di rappresentanza: sul soffitto ligneo è raffigurato lo stemma dei conti Acquaviva d’Aragona e sulle pareti si possono ammirare medaglioni raffiguranti personaggi della famiglia aragonese e gli alberi genealogici degli Acquaviva e degli Enriquez (casa reale di Castiglia estintasi nella casa Filomarino).
Il principe Fabio Tomacelli Filomarino, ultimo discendente degli Acquaviva d’Aragona (1920-2003), ha dedicato costanti cure alla salvaguardia e valorizzazione della nobile dimora. Marchione è un monumento unico nel suo genere nelle campagne pugliesi per il gusto e lo stile architettonico.
Montepaolo (XVI sec.): Dimora di caccia del XVI° sec. dei Conti Acquaviva D’Aragona acquistata nel 1857 dal giudice Cataldo Ramunni, antenato dell’attuale proprietaria: la Sig.ra Ninì Bassi Metta. La casa, a 3 Km da Conversano, “Città d’arte”, è situata su un poggio che domina uno dei “Laghi” del territorio cittadino, in realtà una dolina carsica. Sul davanti, un’ampia corte con piante fiorite racchiusa da un muro a secco. Sul fianco, la chiesetta rurale con affreschi datati 1642 è una delle cinque chiese rupestri meglio conservate (Archivio storico del comune di Conversano) e probabile eremo di S. Antonio da Padova. Nella campagna circostante ricca di mandorli, ulivi, ciliegi e fichi d’India è piacevole fare passeggiate a piedi o in bicicletta. A 200 metri dalla struttura principale, oltre il boschetto di macchia mediterranea, si eleva la “Torre del Brigante” del XIV° secolo, riconosciuta come bene di interesse storico architettonico dalla Sovrintendenza ai beni Artistici e Culturali. All’interno della corte, lungo il muro a secco che la recinge, si trova la colombaia che veniva utilizzata per l’addestramento dei piccioni viaggiatori. Tutta in pietra locale la costruzione conserva intatto il fascino medioevale e ne rappresenta una rara testimonianza in Puglia. Situata anch’essa su una collinetta domina un panorama mozzafiato: un vero parco naturale con macchia mediterranea protetto dal WWF.
Pinacoteca Paolo Domenico Finoglio: La Pinacoteca Comunale di Conversano è collocata nel Castello, un tempo dimora dei Conti Acquaviva d'Aragona. In particolare essa è situata nei locali dell'Antica Galleria dei conti Acquaviva, realizzati tra la fine del '400 e l'inizio del '500 e restaurati nel dicembre 1999. Il restauro ha permesso sia una efficace lettura dello spazio architettonico nelle sue originarie caratteristiche sia il recupero delle interessanti sculture inserite nella muratura al di sotto degli archi lunati. Le belle mensole scolpite, cronologicamente riferibili ai primi decenni del Cinquecento, documentano un gusto tipicamente classicheggiante e richiamano l'apparato decorativo dei codici miniati del conte Andrea Matteo Acquaviva (1481-1528). La Pinacoteca accoglie le dieci famose e maestose tele che raffigurano episodi della "Gerusalemme Liberata" di Torquato Tasso (1544-1595). Il ciclo pittorico fu commissionato dal Conte Giangirolamo II Acquaviva d'Aragona e da sua moglie Isabella Filomarino, al fine di esaltare l'eroismo del conte e il prestigio della contea, e fu realizzato tra il 1640 ed il 1643 da Paolo Finoglio.
Il principe Fabio Tomacelli Filomarino, ultimo discendente degli Acquaviva d’Aragona (1920-2003), ha dedicato costanti cure alla salvaguardia e valorizzazione della nobile dimora. Marchione è un monumento unico nel suo genere nelle campagne pugliesi per il gusto e lo stile architettonico.
Montepaolo (XVI sec.): Dimora di caccia del XVI° sec. dei Conti Acquaviva D’Aragona acquistata nel 1857 dal giudice Cataldo Ramunni, antenato dell’attuale proprietaria: la Sig.ra Ninì Bassi Metta. La casa, a 3 Km da Conversano, “Città d’arte”, è situata su un poggio che domina uno dei “Laghi” del territorio cittadino, in realtà una dolina carsica. Sul davanti, un’ampia corte con piante fiorite racchiusa da un muro a secco. Sul fianco, la chiesetta rurale con affreschi datati 1642 è una delle cinque chiese rupestri meglio conservate (Archivio storico del comune di Conversano) e probabile eremo di S. Antonio da Padova. Nella campagna circostante ricca di mandorli, ulivi, ciliegi e fichi d’India è piacevole fare passeggiate a piedi o in bicicletta. A 200 metri dalla struttura principale, oltre il boschetto di macchia mediterranea, si eleva la “Torre del Brigante” del XIV° secolo, riconosciuta come bene di interesse storico architettonico dalla Sovrintendenza ai beni Artistici e Culturali. All’interno della corte, lungo il muro a secco che la recinge, si trova la colombaia che veniva utilizzata per l’addestramento dei piccioni viaggiatori. Tutta in pietra locale la costruzione conserva intatto il fascino medioevale e ne rappresenta una rara testimonianza in Puglia. Situata anch’essa su una collinetta domina un panorama mozzafiato: un vero parco naturale con macchia mediterranea protetto dal WWF.
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Sez. Archeologica: la sezione archeologica del museo, ubicata nel monastero di S. Benedetto, ospita numerosi reperti recuperati nel territorio del sud-est barese. I materiali più antichi consistono in strumenti litici del Paleolitico medio e superiore, provenienti da alcune grotte di Conversano e Monopoli. Le culture neolitiche provengono da insediamenti del VI - III secolo a.C. dei territori di Rutigliano, Polignano, Monopoli. Interessanti sono i reperti ceramici di cultura Serra d'Alto. Per le età dei metalli, dall'Eneolitico all'età del Bronzo e del Ferro, i rinvenimenti sono stati localizzati in tutta l'area del sud-est barese. Gli stanziamenti di età arcaica e di piena età storica sono documentati da materiali japigi e peucezi (secc. IX - VI a.C.), cui si accompagnano materiali di importazione greca e coloniale. Ricca è la documentazione archeologica relativa all'abitato indigeno prelatino, Norba - "La Forte". Il periodo meglio rappresentato e' quello ellenistico, evidenziato da pregevole vasellame del IV sec. a.C.
I laghi: depressioni carsiche formatesi ai piedi di piccole alture che a causa della piogge si trasformano in laghetti. In epoca preromana, in questi invasi naturali, furono costruite una serie di cisterne utili a conservare le acque anche d’estate. Nelle vicinanze di questi laghetti si svilupparono degli insediamenti di cui, ancora oggi, si possono ammirare i resti. All’inizio dell’ottocento tutti i laghi, anche quelli privati, passarono al demanio comunale Da segnalare, inoltre, che i laghi sono l’habitat naturale di una specie di rospo in via d’estinzione: “il rospo smeraldino”.
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L'area si presenta come un'alternanza di aree boschive e pascoli, seminativi e oliveti. Il territorio spicca per i fenomeni carsici di superficie e per il paesaggio rurale in pietra a secco con muretti, casedde, specchie.
La zona con le antiche cisterne, i monumenti vegetali, i reperti archeologici e l’architettura rurale, consente di percorrere un itinerario unico per immergersi nella natura e nei paesaggi di questa parte delle Murge.
Diritti riservati
Pro Loco Conversano 2016