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La conversanese Ilaria De Marinis ha trionfato nella categoria "produzione letteraria" del Premio Giovani Eccellenze Pugliesi #studioinpugliaperché



Credits: https://www.facebook.com/ilaria.demarinis.3
Crediamo che oltre a promuovere l'arte, la cultura e le tradizioni di questa città, sia importante anche valorizzare le persone che possono essere per Conversano motivo di orgoglio. È per questo che siamo contenti di dare un piccolo spazio a una nostra concittadina, Ilaria De Marinis, 23 anni, studentessa di Filologia Moderna all'Università di Bari.     
A gennaio di quest’anno, infatti, si è svolta la terza edizione del Premio Giovani Eccellenze Pugliesi #studioinpugliaperché, l’iniziativa dell’Assessorato regionale alla Formazione e ARTI rivolta sia a diplomati che a laureati, con l'obiettivo di far emergere le motivazioni per cui un giovane sceglie di studiare in Puglia e, al tempo stesso, di far raccontare la qualità di atenei e istituti di alta formazione pugliesi. E proprio nei giorni scorsi, la giuria ha decretato come il migliore della categoria produzione letteraria l'elaborato di Ilaria, che ha vinto il primo premio.        
Per cui abbiamo deciso di rivolgerle alcune domande sull'esperienza...

Innanzitutto, complimenti Ilaria! Come prima domanda, vogliamo chiederti cosa ti ha spinto a partecipare al Premio Giovani Eccellenze Pugliesi #studioinpugliaperché?  
Di questo concorso ne sono venuta a sapere tramite l'Università di Bari, ma in un primo momento non ha suscitato il mio interesse. È stata mia madre, in realtà, ad insistere nel farmi partecipare al contest e a provarci.
Perché hai scelto di candidarti per la categoria produzione letteraria e come è avvenuta la creazione del testo?
Non sono estremamente social e non me la cavo molto con i video, mentre mi viene parecchio naturale scrivere. Era quindi la categoria che rientrava decisamente nelle mie corde e l'ho scelta a mani basse. Avendo un numero limitato di caratteri, per sintetizzare nel miglior modo possibile quello che volevo scrivere, ho pensato subito di realizzare un acrostico della parola PUGLIA, perché sin dalle elementari me ne sono appassionata tanto e ne facevo di ogni tipo. Ci ho messo due minuti, rientrava esattamente nei caratteri e l'ho inviato.
Credits: www.arti.puglia.it
Perché, secondo te, la giuria ha scelto di far vincere il tuo elaborato?
Credo perché in poche righe ho provato a descrivere cosa ha significato per me restare in Puglia a studiare, attraverso la commistione di vari elementi: l'aspetto del legame col territorio, quello dell'amore per la propria terra, poi l'aspetto dell'inclinazione personale come il coltivare la passione per quello che si fa anche in questa regione; e infine il mio punto di vista riguardo il futuro, perché nonostante le tante criticità, è importante avere quella capacità di saper guardare oltre.
Cosa ne pensi del premio speciale STEM dedicato alle studentesse che decidono di seguire un percorso di laurea in ambito scientifico-tecnologico?
Come ho detto anche a Pinuccio durante la diretta della premiazione (https://www.facebook.com/ARTIPuglia/videos/798313093910875/), senza dubbio è giusto spronare questa categoria che si dice sia prerogativa maschile; ma se si va a guardare effettivamente la realtà attuale, si può notare come oggi il numero delle donne che si iscrivono alle facoltà scientifiche sia elevato. Credo, quindi, che per fortuna questi miti si stiano sfatando. Così come, in un discorso più ampio, non ci si deve stupire che una studentessa che come me ha frequentato il liceo scientifico, abbia in seguito deciso di iscriversi alla facoltà di Lettere. Bisogna iniziare a concepire la scuola in maniera diversa. Un liceo o un istituto professionale devono dare gli strumenti per poter scegliere qualsiasi università, a prescindere dal percorso che si è fatto.
 Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di studiare in Puglia? E alla luce di ciò, è ancora la scelta giusta restare qui per proseguire i propri studi?
Personalmente, devo dire che già l'esperienza del liceo per me è stata molto produttiva e positiva. Poi essendo rimasta a Bari per proseguire gli studi, posso dire che gli aspetti positivi dell'Università sono senza dubbio la didattica, l'eccellenza dei professori, la metodologia di studio, mentre gli aspetti negativi riguardano l'apparato burocratico e organizzativo, nonché il malfunzionamento della struttura in sé, ancora priva di spazi e mezzi all'avanguardia. Credo che la preoccupazione di molti non abbia a che fare con l'università in sé, ma sia relativa più che altro al mondo del lavoro perché la prospettiva che puoi avere non è come quella di un'altra regione. Dal punto di vista didattico, non penso che le nostre Università o i nostri Politecnici abbiano da invidiare qualcosa agli altri e non è poco se si pensa che chi decide di restare qui o non ha la possibilità di studiare fuori, non debba rinunciare alla propria vita, ai propri affetti, ai posti del proprio cuore.
Quali sono i tuoi progetti futuri? La scelta di frequentare una facoltà umanistica potrebbe offrirti meno opportunità di lavoro?
Andrebbe superata anche la visione dell'umanistica come una cultura del vecchio e dell'obsoleto, perché nelle aziende, soprattutto estere, la figura dell'umanista è molto ricercata. Purtroppo, esiste ancora una gerarchia delle facoltà, che è stata imposta dal mondo del lavoro e di conseguenza persiste questa mentalità sbagliata del "serve e non serve". Ma, studiare Lettere non mi impedisce di saper convertire il mio sapere in altro, che può rivelarsi funzionale ad un lavoro che apparentemente non c'entra niente con quello che ho fatto. Ho fatto esperienza di due anni nel giornale locale come corrispondente e ho tuttora dei legami con la Fondazione Di Vagno, che è un ambiente dove si respira molta cultura. Qui, ad esempio, ho avuto esperienza di archivio, ho partecipato a vari convegni come hostess e mi è stata data anche la possibilità di contribuire alla realizzazione di eventi culturali come "Lector in fabula". Con il tirocinio universitario, invece, ho potuto sperimentare l'insegnamento in un liceo e quindi trasmettere il sapere agli studenti. Ovunque mi sia trovata a collaborare, mi è sempre piaciuto quello che ho fatto. Da questo punto di vista, la Puglia e in particolare il mio paese, per me sono stati motivo di opportunità.  Per questo non mi accontento, e continuerò ad acquisire tutte quelle competenze che serviranno a costruire il mio futuro.

Ecco Ilaria durante la premiazione insieme a Pinuccio e all'assessore Sebastiano Leo
Credits: www.arti.puglia.it