Carnevale Corato
Il Carnevale Coratino è una delle manifestazioni
storiche promosse ed organizzate dalla Pro Loco “Quadratum”. Il 2019 si
festeggia la 40esima edizione di questo evento che negli anni ha acquisito
grande importanza e fama sino a divenire la festa carnascialesca di riferimento
di tutto il nord barese e non solo. Caratteristica è la massiccia
partecipazione di gruppi mascherati che animano le sfilate della domenica e del
martedì di Carnevale: gruppi organizzati dagli Istituti Scolastici, dalle
Associazioni locali, dalle Parrocchie e da privati cittadini che partecipano al
concorso a premi.
La celebrazione del Carnevale è un elemento profondamente radicato nella vita socioculturale di Corato: risalgono alla fine dell’Ottocento le prime memorie di allegre e affollate feste carnevalesche, riproposte con regolarità anche nel corso del secolo seguente. Grandi feste spontanee, in vero, affollavano il centro cittadino nei giorni del Carnevale già verso la fine dell’Ottocento e nei primi del Novecento. A memoria di tale tradizione restano solo vecchi racconti e le due maschere de “U’ Panzone” (il Panzone) e de “La Vecchiaredd” (la Vecchierella). Quella del Panzone, risale alla fine dell’ottocento. Gli abiti, simbolo della borghesia agraria potente e prepotente che si contrapponeva agli umili e poveri lavoratori della terra, si tramandano di generazione in generazione in un numero ristrettissimo di famiglie. Il Panzone è allegoria di una ricchezza prepotentemente ostentata, e di una falsa generosità che i coratini del tempo che fu scelsero come simbolo del sovvertimento sociale caratteristico già delle antiche feste pagane latine di cui è erede il Carnevale. “Semel in anno licet insanire!” La Vecchierella, maschera più antica e importata forse dalla tradizione carnascialesca napoletana, tradisce, invece, nell’aspetto, un forte legame con le “Quarantane”, le vecchie-fantoccio che si usavano bruciare prima della Quaresima, e deriverebbe, quindi, dai riti misterici della tradizione pagana. In una interpretazione più spicciola, però, la maschera rappresenterebbe la forza della vecchia generazione, che porta sulle spalle quella nuova ancora debole e indifesa.
Tuttavia il carattere improvvisato di queste celebrazioni le portava spesso a trasformarsi in episodi di violenza e vandalismo da parte di gruppi isolati; da ciò la necessità di istituzionalizzare le celebrazioni e programmare un Carnevale cittadino che fosse ottimamente organizzato senza però rinunciare al puro e sano divertimento.
Ciò divenne realtà nel 1978, anno in cui fu creato il “Carnevale Coratino”, grazie all’intuito della Pro Loco “Quadratum”, condiviso dall’Amministrazione di allora e trasformatosi ben presto in un irrinunciabile appuntamento annuale. Nel corso degli anni questa manifestazione è infatti diventata un elemento fondamentale nella vasta offerta culturale della città, capace di avere fortissima risonanza su tutta la comunità e sui paesi limitrofi. Il Carnevale Coratino si è via via arricchito di caratteri propri che lo distinguono dalle altre celebrazioni carnascialesche regionali. L’anima delle tradizionali sfilate carnascialesche sono gli allegri e nutriti gruppi mascherati, facenti capo alle scuole cittadine, alle associazioni territoriali, alle parrocchie e a privati, che invadono le strade insieme alle maschere tipiche e ai tradizionali carri allegorici in cartapesta.
La celebrazione del Carnevale è un elemento profondamente radicato nella vita socioculturale di Corato: risalgono alla fine dell’Ottocento le prime memorie di allegre e affollate feste carnevalesche, riproposte con regolarità anche nel corso del secolo seguente. Grandi feste spontanee, in vero, affollavano il centro cittadino nei giorni del Carnevale già verso la fine dell’Ottocento e nei primi del Novecento. A memoria di tale tradizione restano solo vecchi racconti e le due maschere de “U’ Panzone” (il Panzone) e de “La Vecchiaredd” (la Vecchierella). Quella del Panzone, risale alla fine dell’ottocento. Gli abiti, simbolo della borghesia agraria potente e prepotente che si contrapponeva agli umili e poveri lavoratori della terra, si tramandano di generazione in generazione in un numero ristrettissimo di famiglie. Il Panzone è allegoria di una ricchezza prepotentemente ostentata, e di una falsa generosità che i coratini del tempo che fu scelsero come simbolo del sovvertimento sociale caratteristico già delle antiche feste pagane latine di cui è erede il Carnevale. “Semel in anno licet insanire!” La Vecchierella, maschera più antica e importata forse dalla tradizione carnascialesca napoletana, tradisce, invece, nell’aspetto, un forte legame con le “Quarantane”, le vecchie-fantoccio che si usavano bruciare prima della Quaresima, e deriverebbe, quindi, dai riti misterici della tradizione pagana. In una interpretazione più spicciola, però, la maschera rappresenterebbe la forza della vecchia generazione, che porta sulle spalle quella nuova ancora debole e indifesa.
Tuttavia il carattere improvvisato di queste celebrazioni le portava spesso a trasformarsi in episodi di violenza e vandalismo da parte di gruppi isolati; da ciò la necessità di istituzionalizzare le celebrazioni e programmare un Carnevale cittadino che fosse ottimamente organizzato senza però rinunciare al puro e sano divertimento.
Ciò divenne realtà nel 1978, anno in cui fu creato il “Carnevale Coratino”, grazie all’intuito della Pro Loco “Quadratum”, condiviso dall’Amministrazione di allora e trasformatosi ben presto in un irrinunciabile appuntamento annuale. Nel corso degli anni questa manifestazione è infatti diventata un elemento fondamentale nella vasta offerta culturale della città, capace di avere fortissima risonanza su tutta la comunità e sui paesi limitrofi. Il Carnevale Coratino si è via via arricchito di caratteri propri che lo distinguono dalle altre celebrazioni carnascialesche regionali. L’anima delle tradizionali sfilate carnascialesche sono gli allegri e nutriti gruppi mascherati, facenti capo alle scuole cittadine, alle associazioni territoriali, alle parrocchie e a privati, che invadono le strade insieme alle maschere tipiche e ai tradizionali carri allegorici in cartapesta.
Altra maschera tradizionale scomparsa per anni è
quella de “U Scerìff” (lo Sceriffo). Riportata in auge dall’associazione
Cicres, nacque intorno agli anni ’50-’60 quale segno del benessere economico di
quei tempi e retaggio della esuberanza degli eroi western di Hollywood. Il
gruppo mascherato degli Sceriffi ha partecipato a molte sfilate di Carnevale in
molte città italiane riscuotendo sempre grande successo e vincendo anche
prestigiosi premi.
Re Cuoraldino
Il Re Cuoraldino è la prima maschera di carattere del Carnevale Coratino realizzata in cartapesta dal socio pro loco Francesco Diaferia. Oggi Re carnevale è anche il logo del carnevale coratino ispirato allo stemma del comune di Corato con le Quattro Torri e Il Cuore centrale. Il nome “Cuoraldino” richiama il Cuore centrale dello stemma e uno dei nomi più diffusi a Corato “Aldino” diminutivo di “Cataldo” nonché nome del Santo Patrono della città.
Il Carnevale Coratino è dunque molto più di una semplice manifestazione culturale: è un’importante momento socializzante per la città di Corato, che attraverso lo spirito del Carnevale può al tempo stesso esprimere la sua identità e le sue tradizioni e aprirsi al territorio. Nel 2019 il Carnevale Coratino raggiunge il traguardo della sua 40esima
Il Re Cuoraldino è la prima maschera di carattere del Carnevale Coratino realizzata in cartapesta dal socio pro loco Francesco Diaferia. Oggi Re carnevale è anche il logo del carnevale coratino ispirato allo stemma del comune di Corato con le Quattro Torri e Il Cuore centrale. Il nome “Cuoraldino” richiama il Cuore centrale dello stemma e uno dei nomi più diffusi a Corato “Aldino” diminutivo di “Cataldo” nonché nome del Santo Patrono della città.
Il Carnevale Coratino è dunque molto più di una semplice manifestazione culturale: è un’importante momento socializzante per la città di Corato, che attraverso lo spirito del Carnevale può al tempo stesso esprimere la sua identità e le sue tradizioni e aprirsi al territorio. Nel 2019 il Carnevale Coratino raggiunge il traguardo della sua 40esima
Dal 24 Febbraio al 05
Marzo 2019 il Carnevale Coratino celebra i suoi 40 anni di storia.
PROGRAMMA XL EDIZIONE
CARNEVALE CORATINO
◉ SFILATE
■ LABORATORI
▲ EVENTI
☛ MOSTRE
◉ SFILATE
ANTEPRIMA Domenica
24 febbraio
anteprima del carnevale
– raduno e sfilata gruppi privati a concorso
corsi cittadini –
performance dei gruppi in piazza Cesare Battisti
dalle ore 09,00 alle ore
13,30
SFILATA Domenica 3 marzo
sfilata dei gruppi
mascherati
raduno ore 14,30 –
partenza ore 15,00
Via Lama Di Grazia – via
A. Moro – corsi cittadini – performance in piazza Cesare Battisti
SFILATA Martedì 5 marzo
sfilata dei gruppi
mascherati
raduno ore 14,30 –
partenza ore 15,00
via Lama Di Grazia – via
A. Moro – corsi cittadini – performance in piazza Cesare Battisti
◼︎ LABORATORI
Lunedì 25 febbraio
laboratorio di
cartapesta a cura del “centro riabilitativo padri trinitari” di Venosa
Piazza Sedile (locali ex
difensore civico)
dalle ore 17,30 alle ore
19,00
Martedì 26 febbraio
laboratorio di
cartapesta a cura del “centro riabilitativo padri trinitari” di Venosa
Piazza Sedile (locali ex
difensore civico)
dalle ore 17,30 alle ore
19,00
▲ EVENTI
Venerdì 1° marzo
spettacolo per bambini
“i vestiti dell’imperatore” a cura della compagnia “Arterieteatro”
auditorium scuola
“Cesare Battisti”
dalle 18,30 alle 20,00
Sabato 2 marzo
rappresentazione
teatrale “le storie a pedali” a cura “Arterieteatro”
Chiostro Comunale
dalle ore 18,00 alle ore
20,00
Domenica 3 marzo
Al termine sfilata
concerto della “Municipale Balcanica”
allestimento stand di
prodotti tipici in piazza Sedile
Martedì 5 marzo
finale con dj-set a cura
di radio Selene e Picchio
allestimento stand di
prodotti tipici in piazza Sedile
☛ MOSTRE
dal 24 febbraio al 5
marzo
mostra di maschere e
vestiti carnascialeschi
a cura del “Tempio Di
Serapide”
salone parrocchiale
“MM.SS. Incoronata” dalle 17,30 alle 20,30