Megale Hellas, Magna Grecia. Dai principali fenomeni storici e delle evidenze archeologiche, il seminario pone l'attenzione sulla produzione materiale più diffusa e nota che gli scavi continuano a restituirci in abbondanza, ossia la produzione vascolare.
La materia è oggetto di numerosi approcci interpretativi e di una pletora di studi particolareggiati.
Al di là delle problematiche legate alla difficoltà di classificare le numerose forme ceramiche e gli stili decorativi diffusi in ambito magno-greco, delle quali faremo un rapida cenno, ciò che attirerà la nostra attenzione nei due incontri di febbraio è la comprensione e la lettura dei diversi livelli interpretativi che questi manufatti possono offrire. Il presupposto necessario da cui bisogna partire è che la ceramica, come ha scritto J. K. Jacobsen, è un “empiric barometer”, un barometro storico attraverso il quale è possibile ricostruire numerosi aspetti della storia antica, da quelli sociali a quelli delle sfere più intime dell’uomo, come quella religiosa.
A questo scopo utilizzeremo soprattutto le due classi ceramiche più peculiari emerse nei giacimenti archeologici dei siti greci del Sud Italia: la ceramica orientalizzante arcaica, la prima ad essere prodotta nelle colonie di Magna Grecia, e la ceramica a figure rosse di V e IV sec. a.C.
Seminari specialistici di Storia dell'Arte - Hic Locus Est
ARCHEOLOGIA DELLA MAGNA GRECIA
Lezioni di Savino Gallo
Bari, Museo Civico
9, 16 febbraio, h. 15
Nel primo incontro tratteremo degli aspetti tecnologici e produttivi, dall’approvvigionamento delle materie prime, alla modellazione dei manufatti ceramici, al funzionamento delle botteghe. Contemporaneamente procederemo all’introduzione delle principali forme ceramiche testimoniate nel panorama vascolare magno-greco, alla loro funzione all’interno delle pratiche domestiche, cerimoniali e rituali (dalla cottura dei cibi agli usi in ambito sacrale).
La seconda lezione vuole invece fornire alcuni strumenti per procedere ad una lettura dei recipienti ad un livello profondo, di ordine socio-culturale e socio-economico. Attraverso l’analisi delle raffigurazioni, delle azioni legate all’uso dei vasi, al loro contenuto (quasi sempre dimenticato!) sarà possibile recuperare importanti aspetti del mondo ideologico prima di tutto del vasaio, che ha realizzato il manufatto, e poi dell’identità sociale e culturale degli utilizzatori finali.
In questo senso il vaso antico può essere paragonato ad un libro, di cui cercheremo – si spera - di ricostruire la biografia culturale che può celare.
La materia è oggetto di numerosi approcci interpretativi e di una pletora di studi particolareggiati.
Al di là delle problematiche legate alla difficoltà di classificare le numerose forme ceramiche e gli stili decorativi diffusi in ambito magno-greco, delle quali faremo un rapida cenno, ciò che attirerà la nostra attenzione nei due incontri di febbraio è la comprensione e la lettura dei diversi livelli interpretativi che questi manufatti possono offrire. Il presupposto necessario da cui bisogna partire è che la ceramica, come ha scritto J. K. Jacobsen, è un “empiric barometer”, un barometro storico attraverso il quale è possibile ricostruire numerosi aspetti della storia antica, da quelli sociali a quelli delle sfere più intime dell’uomo, come quella religiosa.
A questo scopo utilizzeremo soprattutto le due classi ceramiche più peculiari emerse nei giacimenti archeologici dei siti greci del Sud Italia: la ceramica orientalizzante arcaica, la prima ad essere prodotta nelle colonie di Magna Grecia, e la ceramica a figure rosse di V e IV sec. a.C.
Seminari specialistici di Storia dell'Arte - Hic Locus Est
ARCHEOLOGIA DELLA MAGNA GRECIA
Lezioni di Savino Gallo
Bari, Museo Civico
9, 16 febbraio, h. 15
Nel primo incontro tratteremo degli aspetti tecnologici e produttivi, dall’approvvigionamento delle materie prime, alla modellazione dei manufatti ceramici, al funzionamento delle botteghe. Contemporaneamente procederemo all’introduzione delle principali forme ceramiche testimoniate nel panorama vascolare magno-greco, alla loro funzione all’interno delle pratiche domestiche, cerimoniali e rituali (dalla cottura dei cibi agli usi in ambito sacrale).
La seconda lezione vuole invece fornire alcuni strumenti per procedere ad una lettura dei recipienti ad un livello profondo, di ordine socio-culturale e socio-economico. Attraverso l’analisi delle raffigurazioni, delle azioni legate all’uso dei vasi, al loro contenuto (quasi sempre dimenticato!) sarà possibile recuperare importanti aspetti del mondo ideologico prima di tutto del vasaio, che ha realizzato il manufatto, e poi dell’identità sociale e culturale degli utilizzatori finali.
In questo senso il vaso antico può essere paragonato ad un libro, di cui cercheremo – si spera - di ricostruire la biografia culturale che può celare.
da giovedì 9 a giovedì 16 febbraio 2017 Bari (Bari) Museo Civico Strada Sagges, 13 ore 15:00 ingresso a pagamento Info. 3339557188 - 3276854089 |