Uno spettacolo teatrale alla Casa delle Arti: Jasenovac - omelia del
silenzio
Spettacolo
teatrale, consapevolezza di fatti storici, sensibilità culturale.
Tre
momenti e insieme tre obiettivi propone la serata di venerdì 24 aprile alla
Casa delle Arti. Infatti, alla vigilia del 25 aprile, giorno dedicato al
ricordo della Liberazione, l'Associazione
Teatrale Luciana Locaputo e la
Compagnia Primo Teatro presentano lo spettacolo Jasenovac - omelia del silenzio, scritto e interpretato dall'attore
Dino Parrotta.
La
pièce trasporta il pubblico nel 1941,
momento della costituzione dello Stato di Croazia, nato a seguito dello
disgregamento del regno di Jugoslavia. Stato fantoccio - inizialmente
riconosciuto solo da Italia, Germania e Giappone - alla cui guida si impone il
"duce adorato" Ante Pavelić con il suo esercito di Ustascia, ovvero
gli estremisti nazionalisti cattolici e, chiaramente, filofascisti.
Il
nuovo regime croato si pone come primo obiettivo la realizzazione di uno stato
"etnicamente puro", composto solo da croati cattolici: inizia così
una delle più sanguinose "crociate" indirizzata contro i
serbi-ortodossi, ma che non risparmierà le minoranze ebree e rom. Risultato:
oltre 700 mila uomini, donne e bambini trucidati, massacrati brutalmente in una
pulizia etnica che sa di calcolo feroce. Il progetto «sterile e scientificamente burocratico» del lager nazista si
raffina sadicamente nel mattatoio di Jasenovac. Un fondo cieco e perverso di
barbarie in cui, davanti ai corpi quotidianamente martoriati e mutilati, sfila
la grottesca galleria di improbabili gerarchi, consapevoli boia inebriati dal
potere; di chierici e suore in parata militare con in prima linea "frate
Satana", il frate francescano Miroslav Filipović-Majstorović responsabile
di quel lager, a ragione definito «Auschwitz dei Balcani».
L'opera di Parrotta porta sul palco solo i fatti -
attinti meticolosamente dalle fonti storiche - nella loro aberrante crudezza,
permettendo di guardare senza filtri o comodi alibi la nostra storia. Vittime e
carnefici si alternano in scena e disegnano la progressione dello stupore
incredulo, dell'annichilimento dinanzi alla mostruosità perpetrata.
Jasenovic - omelia di un silenzio,
in sostanza, ha il merito di svolgere un percorso di conoscenza, offre uno strumento
per sottrarre al fango dell'indifferenza una delle pagine più controverse della
Seconda Guerra Mondiale, ancora oggi volutamente occultata. Lo spettacolo ha
l’ambizione di coinvolgere lo spettatore in un processo di consapevolezza, che
recuperi la memoria storica cancellando ogni vecchia e abusata retorica.
La
serata, infine, si accredita di un ulteriore merito: la partecipazione del
pubblico – che viene sollecitata e promossa anche con altre iniziative –
permetterà di sostenere con una parte dell’incasso della serata un importante progetto di volontariato. Un
progetto a cui aderiscono le Associazioni che organizzano lo spettacolo
teatrale, insieme a tante altre che in Conversano operano nel campo culturale e
dell’ambientalismo: raccogliere i fondi economici necessari per avviare il restauro della chiesa rurale di
S. Lucia. Una chiesa a rischio di perdita, un elemento del patrimonio
culturale cittadino (oltre all’edificio architettonico, interessanti sono i
dipinti del XVI e XVIII secolo) che la Comunità locale deve “rifare propria”, e
che così potremo continuare a conservare per le generazioni future.
(Beppe Cacciapaglia)