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Arlecchino ovvero la storia dell'uomo che voleva amare e mangiare: sabato 8 novembre 2014 - Casa delle Arti a Conversano (BA)

Arlecchino è uno dei più divertenti e conosciuti esempi di servo umile.
Arlecchino è maschera in ogni senso. Lo è perché la indossa, perché non può essere “solo” umano, ma anche perché sembra che qualcosa o qualcuno agisca per suo conto, una specie di doppio cervello e doppia anima che in fin dei conti trova sempre una soluzione, come in una continua estemporaneità. 
La sua vita è sempre un’improvvisazione, come lo è la commedia dell’arte di cui egli è in effetti il sommo principe. Per questa ragione non smette in ogni momento di divertire: all’interno di una macchina drammaturgica mai invecchiata, Arlecchino è sempre una sorpresa, a volte rocambolesca, a volte persino “poetica”. Dominato da una fame atavica, segno del suo “grado inferiore” ma anche simbolo di una voracità mentale, Arlecchino conosce anche l’amore. La sua figura è così potente che pur essendo l’ultimo degli ultimi non può fare a meno di essere il vero protagonista, anche se la storia dello spettacolo s’incentra su altre vicende in cui s’intrecciano amori, omicidi, matrimoni d’interesse e passione. In Arlecchino è forte anche il tema del doppio e del travestimento, che sono funzione e suggello dei continui equivoci reificati sulla scena. Lo spettacolo si iscrive dentro la tradizione della commedia dell’arte, di gusto strehleriano, ma tenta di asciugare le partiture di maniera, su cui le diverse messe in scena “storiche” si sono fermate.
Regia di Maurizio Ciccolella
Con gli alunni della Scuola di recitazione Talìa
Conversano (Bari)
Casa delle Arti
ore 21:00
ingresso a pagamento
5,00 euro
Info. 3466606385