Mostra personale di Ruggero Maggi a cura di Alexander Larrarte e Giuliana Schiavone dal 25 agosto al 5 settembre 2012 vernissage 25 agosto ore 20.00 con performance di Kappa CoArt gallery Vico San Francesco 4/6 - Corato (Ba)
"L'orlo del caos è dove la vita ha trovato abbastanza stabilità per sostenersi e abbastanza creatività per meritare il nome di vita. L'orlo del caos è dove nuove idee e genotipi innovativi rosicchiano continuamente il bordo dello status quo; e dove anche la più radicata vecchia guardia sarà, presto o tardi, rovesciata"(Mitchell Waldrop, Complexity, 1992).
Sabato 25 agosto 2012, alle ore 20.00, presso la CoArt gallery di Corato, si inaugura "Poesia visiva, libri d'artista ed altre storie...", mostra personale di Ruggero Maggi, a cura di Alexander Larrarte e Giuliana Schiavone. La mostra sarà visitabile sino al 5 settembre e il vernissage prevede un momento performativo della danzatrice coreografa Kappa sulle note di un brano del progetto Carmilla e il Segreto dei ciliegi, mentre la serata si concluderà alle ore 22.00 con un rinfresco offerto dal Lounge bar "Agape" di Corato e ospitato nella prestigiosa Torre Gisotti grazie alla lungimiranza culturale della famiglia Cannillo.
Nel complesso ordine stocastico tipico del regno biologico, sono elementi come il "caos" o la perturbazione a garantire la sopravvivenza delle forme di vita per mezzo di fenomeni come le mutazioni casuali. In un ecosistema così dinamico e animato dal motore del caos sarebbe interessante rileggere anche le attività umane cognitive e materiali, sociali o culturali alla luce di una simile teoria, in cui "caos" non è anomalia o sinonimo di "disordine", bensì di un ordine così articolato da sfuggire alla comprensione immediata.
All'interno di una realtà che si manifesta come "caos formale", e al pari di tutte le manifestazioni del pensiero umano, l'arte si configura come atto estetico e (ri)creativo che opera all'interno dell'ambiente di riferimento inventando combinazioni strutturali o raccogliendo elementi pre-esistenti naturali o artificiali, riconfigurandoli in forme visualizzabili, e suggerendo nuovi percorsi mentali ed emotivi che attivano nello spettatore sociale un'attitudine critica più che contemplativa tout court. L'arte rappresenta l'esito provvisorio di un'operazione in cui il momento dell’inventio coincide spesso con l'assemblaggio creativo, e la forma artistica è entropia estetica, visione soggettiva e globale, che l'uomo sviscera dalla logica (apparentemente) caotica dell'esistenza, intervenendo dialetticamente nelle pieghe dello stesso flessibile e discontinuo sistema.
E se tutte le forme di vita esistenti e le loro funzioni si esplicano e consumano all'interno di simili meccanismi evolutivi, è la coscienza soggettiva a generare eventi distinti e singolari, suscettibili ad essere percepiti come un unicum in un momento temporale che "accade", unico e irripetibile in un dato contesto storico e sociale.
Di questo passaggio dell'Essere e della sua attività non solo biologica ma altresì creativa rimane un frammento documentario, un indice fossile materiale e psichico, che si lascia ordinare o meglio comprendere integralmente nella sua valenza di testimonianza artistica e culturale solo in un "dopo" e "altrove".
Su questo instabile ma vitale "orlo del caos, dunque, dove nuove idee e genotipi innovativi rosicchiano continuamente il bordo dello status quo" della verità, si colloca l'artista, il quale lungi dal sopperire alla complessità che anima il reale attraverso il ricorso a fittizi schemi risolutivi o soluzioni definitive, e consapevole della disorganica natura degli eventi e del loro andamento frattale, osserva ed estrapola dall'ambiente di riferimento materiali concreti e concetti afferenti all'immaginario comune e alla sfera del quotidiano, offrendo ad essi una possibile organizzazione sintetica in cui le varie parti del tutto possano al contempo preservare autonomia di forma e significato, con un approccio metodologico di natura linguistica.
E l'uomo, l'artista multimediale, il poeta Ruggero Maggi, combinando materiali e linguaggi eterogenei come legno, fotografia, neon, laser, scultura, installazioni, performance, manifesta e riproduce fedelmente la stratigrafia che lo scorrere del tempo ha conferito a questo stadio epocale, mettendone sapientemente in luce i vari piani di significato o altresì cogliendo con ironia critica le contraddizioni e le fluttuanti attitudini dell'umana coscienza dinanzi a tale disorientante e mutevole sistema che è l'esistenza nel suo processo di storicizzazione, prestando attenzione anche alle dinamiche innescate dall'uso delle nuove tecnologie nella vita individuale e collettiva, e alle questioni etiche che l'accompagnano.
E così, carovane di esopodi divengono i "fondatori" di nuove colonie formali di senso e laboriosi artefici di momentanei ordini della visione in cui poter cogliere lessemi e frammenti d'intuizione, e altrettanto brulicanti folle di uomini, ignari degli altrui atteggiamenti e dal passo spedito, colti nell'ecosistema urbano del caos di "questo" irripetibile momento formale dell'esistere che il caso ha voluto unico, irreversibile. E come in un paradosso, a differenza delle cooperanti formiche, che abitano libri d'artista e si prodigano nel manifestare un senso ontologico imperfetto ma visibile, rispondendo alla complessità con altrettanta complessità (indubbiamente di piccolo formato ma senz'altro ingegnosa e strategica), l'agire umano sembra meno incline e quasi incapace di rispondere a tale discontinuità del reale generando forme "ed altre storie" globali attraverso un'autentica presenza fisica e spirituale, probabilmente ancorato a un'endemica e atavica necessità di perfezione e di un assoluto quanto irrealizzabile ordine estetico, percettivo e di conseguenza esistenziale. Cosa sarà, poi, questa necessità d'un ordine puro in cui percepirsi realmente "esistenti"?
All'interno di una realtà che si manifesta come "caos formale", e al pari di tutte le manifestazioni del pensiero umano, l'arte si configura come atto estetico e (ri)creativo che opera all'interno dell'ambiente di riferimento inventando combinazioni strutturali o raccogliendo elementi pre-esistenti naturali o artificiali, riconfigurandoli in forme visualizzabili, e suggerendo nuovi percorsi mentali ed emotivi che attivano nello spettatore sociale un'attitudine critica più che contemplativa tout court. L'arte rappresenta l'esito provvisorio di un'operazione in cui il momento dell’inventio coincide spesso con l'assemblaggio creativo, e la forma artistica è entropia estetica, visione soggettiva e globale, che l'uomo sviscera dalla logica (apparentemente) caotica dell'esistenza, intervenendo dialetticamente nelle pieghe dello stesso flessibile e discontinuo sistema.
E se tutte le forme di vita esistenti e le loro funzioni si esplicano e consumano all'interno di simili meccanismi evolutivi, è la coscienza soggettiva a generare eventi distinti e singolari, suscettibili ad essere percepiti come un unicum in un momento temporale che "accade", unico e irripetibile in un dato contesto storico e sociale.
Di questo passaggio dell'Essere e della sua attività non solo biologica ma altresì creativa rimane un frammento documentario, un indice fossile materiale e psichico, che si lascia ordinare o meglio comprendere integralmente nella sua valenza di testimonianza artistica e culturale solo in un "dopo" e "altrove".
Su questo instabile ma vitale "orlo del caos, dunque, dove nuove idee e genotipi innovativi rosicchiano continuamente il bordo dello status quo" della verità, si colloca l'artista, il quale lungi dal sopperire alla complessità che anima il reale attraverso il ricorso a fittizi schemi risolutivi o soluzioni definitive, e consapevole della disorganica natura degli eventi e del loro andamento frattale, osserva ed estrapola dall'ambiente di riferimento materiali concreti e concetti afferenti all'immaginario comune e alla sfera del quotidiano, offrendo ad essi una possibile organizzazione sintetica in cui le varie parti del tutto possano al contempo preservare autonomia di forma e significato, con un approccio metodologico di natura linguistica.
E l'uomo, l'artista multimediale, il poeta Ruggero Maggi, combinando materiali e linguaggi eterogenei come legno, fotografia, neon, laser, scultura, installazioni, performance, manifesta e riproduce fedelmente la stratigrafia che lo scorrere del tempo ha conferito a questo stadio epocale, mettendone sapientemente in luce i vari piani di significato o altresì cogliendo con ironia critica le contraddizioni e le fluttuanti attitudini dell'umana coscienza dinanzi a tale disorientante e mutevole sistema che è l'esistenza nel suo processo di storicizzazione, prestando attenzione anche alle dinamiche innescate dall'uso delle nuove tecnologie nella vita individuale e collettiva, e alle questioni etiche che l'accompagnano.
E così, carovane di esopodi divengono i "fondatori" di nuove colonie formali di senso e laboriosi artefici di momentanei ordini della visione in cui poter cogliere lessemi e frammenti d'intuizione, e altrettanto brulicanti folle di uomini, ignari degli altrui atteggiamenti e dal passo spedito, colti nell'ecosistema urbano del caos di "questo" irripetibile momento formale dell'esistere che il caso ha voluto unico, irreversibile. E come in un paradosso, a differenza delle cooperanti formiche, che abitano libri d'artista e si prodigano nel manifestare un senso ontologico imperfetto ma visibile, rispondendo alla complessità con altrettanta complessità (indubbiamente di piccolo formato ma senz'altro ingegnosa e strategica), l'agire umano sembra meno incline e quasi incapace di rispondere a tale discontinuità del reale generando forme "ed altre storie" globali attraverso un'autentica presenza fisica e spirituale, probabilmente ancorato a un'endemica e atavica necessità di perfezione e di un assoluto quanto irrealizzabile ordine estetico, percettivo e di conseguenza esistenziale. Cosa sarà, poi, questa necessità d'un ordine puro in cui percepirsi realmente "esistenti"?
Programma in dettaglio
"Poesia visiva, libri d'artista ed altre storie..."
mostra personale di Ruggero Maggi
a cura di Alexander Larrarte e Giuliana Schiavone
dal 25 agosto al 5 settembre 2012
vernissage: 25 agosto ore 20.00 con performance di Kappa
testo critico: Giuliana Schiavone
location: CoArt gallery, Vico San Francesco 4/6 - Corato (Ba)
orari galleria: tutti i giorni 10.00/12.00 - 18.00/22.00
info: +39 349.6141159 - email: coartgallery@hotmail.it
buffet: ore 22.00 presso Torre Gisotti (Vico Torto Torre Gisotti, nei pressi della galleria CoArt)
"Poesia visiva, libri d'artista ed altre storie..."
mostra personale di Ruggero Maggi
a cura di Alexander Larrarte e Giuliana Schiavone
dal 25 agosto al 5 settembre 2012
vernissage: 25 agosto ore 20.00 con performance di Kappa
testo critico: Giuliana Schiavone
location: CoArt gallery, Vico San Francesco 4/6 - Corato (Ba)
orari galleria: tutti i giorni 10.00/12.00 - 18.00/22.00
info: +39 349.6141159 - email: coartgallery@hotmail.it
buffet: ore 22.00 presso Torre Gisotti (Vico Torto Torre Gisotti, nei pressi della galleria CoArt)