Tutto pronto a Roseto Valfortore per i Fuochi di Sant’Antonio. Sabato 15 gennaio, la festa avrà inizio alle 17.30 con la tradizionale benedizione degli animali. L’accensione dei fuochi si terrà dopo le 18 e comunque non prima che la giuria compia il tour dei falò per decretare quali siano i tre da premiare. Alle ore 20.30 si darà il via alle degustazioni e all’apertura del mercatino dei prodotti tipici in Piazza Bartolomeo III. Musica, piatti tipici e un intero paese illuminato dai falò per una festa che ogni anno attira centinaia di visitatori da tutta la provincia e dalla vicina Campania. Dal mattino, in ogni vicolo e piazza del borgo, saranno preparati i falò artistici che concorreranno all’assegnazione dei premi dedicati alla manifestazione. Attorno ai falò, e nello stand enogastronomico della Pro Loco con tavolini e posti a sedere, sarà possibile degustare le pietanze della tradizione rosetana. Alle ore 20, le opere in legno – ognuna ispirata a un tema che esprime un aspetto del patrimonio culturale di Roseto – cominceranno a prendere fuoco.
In mattinata, il paese accoglierà 70 equipaggi di camperisti che assisteranno all’evento. Per l’occasione, nella centralissima Piazza Bartolomeo sarà allestita una Fiera dei Prodotti Tipici con gli stand degli artigiani e dei produttori rosetani, mentre nel cuore del borgo aprirà i battenti l’antico forno a paglia, l’unico “sopravvissuto” (e recuperato) dei 7 un tempo funzionanti, un punto di riferimento per chi vuole conoscere la storia del paese.
Quella dedicata a Sant’Antonio è una Festa molto sentita a Roseto Valfortore, probabilmente in virtù dell'ancora forte vocazione agricola del comune. Nato nel terzo secolo dopo Cristo, vissuto per scelta in compagnia di soli animali, la fantasia contadina ha fatto di Sant’Antonio Abate un santo strettamente collegato alla vita rurale e, in particolare, alla ripresa dell'attività agraria. Tra le manifestazioni cerimoniali di cui si compone la festa, la più appariscente è sicuramente quella dell'accensione dei fuochi. Già alcuni giorni prima della ricorrenza, in paese inizia la raccolta della legna che è accumulata in grandi covoni cui viene data una forma particolare, a seconda del tema scelto dagli autori del falò. In questo modo, la preparazione dei fuochi diventa un lavoro collettivo, aggregante e creativo.