Dal 8 al 12 novembre 2010 Serge Latouche - professore emerito di Scienze Economiche all’Università di Paris-Sud (Orsay), studioso molto noto nell’ambito dell’antropologia economica, tra gli animatori de “La revue de Mauss”, specialista dei rapporti economici e culturali Nord-Sud e dell'epistemologia delle scienze sociali nonché teorico e “profeta” della Decrescita – sarà ospite in Puglia (Taranto e Putignano) e Basilicata (Matera) dove terrà conferenze pubbliche e incontri.
Segnaliamo in particolare l’appuntamento di Venerdì 12 novembre alle ore 19 presso la Sala Margherita di Putignano - ideato e organizzato dal locale Assessorato all’Ambiente in collaborazione con l’Ass. Cult. Teatro Origine -, nel corso del quale il prof. Latouche illustrerà i fondamenti della sua visione filosofica, condensata nella parola “decrescita”, lo slogan politico con implicazioni teoriche che vuol fare esplodere l’ipocrisia dei drogati del produttivismo.
Scrive Latouche: «Siamo imbarcati su un bolide senza pilota, senza marcia indietro e senza freni, che sta andando a fracassarsi contro i limiti del pianeta.»
Che fare, allora? «Dobbiamo aspirare ad un miglioramento della qualità della vita e non a una crescita illimitata del PIL. Bisogna reclamare la bellezza delle città e dei paesaggi, la purezza delle falde freatiche e l'accesso all'acqua potabile, la trasparenza dei fiumi e la salute degli oceani. Esigere un miglioramento dell'aria che respiriamo, del sapore degli alimenti che mangiamo… C'è ancora molta strada da fare per lottare contro l'invasione del rumore, per ampliare gli spazi verdi, per preservare la fauna e la flora selvatiche, per salvare il patrimonio naturale e culturale dell'umanità, senza parlare dei progressi da fare nella democrazia.»
L’invito è pressante e lo studioso bretone lo rivolge con misurata passionalità nelle conferenze che tiene da anni in giro per il mondo: scegliendo la decrescita, certo non si tornerà all’età della pietra, ma solo a quarant’anni fa! «Ci dicono che con la decrescita scenderà su di noi la tristezza di un’infinita quaresima. Non è vero niente. Invertire la corsa ai consumi è la cosa più allegra che ci sia». Questo è del resto il tema del suo libro “Breve trattato sulla decrescita serena”.
Latouche rigetta il terrorismo mentale degli ecologisti annunciatori di penitenza: «Ah, il masochismo protestante, il senso del dovere, i dieci comandamenti… Ma no! La sola regola è la gioia di vivere».
Una figura intellettuale di grande rilievo, dunque, che ha pubblicato in Italia un cospicuo numero di saggi: L'occidentalizzazione del mondo; Il pianeta dei naufraghi; I profeti sconfessati. Lo sviluppo e la deculturazione; La megamacchina. Ragione tecnoscientifica, ragione economica e mito del progresso; Il pianeta uniforme. Significato, portata e limiti dell'occidentalizzazione del mondo; Immaginare il nuovo. Mutamenti sociali, globalizzazione, interdipendenza Nord-Sud; Il mondo ridotto a mercato; L'altra Africa. Tra dono e mercato; La sfida di Minerva. Razionalità occidentale e ragione mediterranea; La fine del sogno occidentale; Il pensiero creativo contro l'economia dell'assurdo; Giustizia senza limiti. La sfida dell'etica in una economia globalizzata; Decolonizzare l'immaginario. Il pensiero creativo contro l'economia dell'assurdo; Il ritorno dell’etnocentrismo; La scommessa della decrescita; Come sopravvivere allo sviluppo; Breve trattato sulla decrescita serena e L’invenzione dell’economia.
Actor (Associazione Culturale Teatro Origine) - Francesca Zanini
Per contatti e info
teaor2@libero.it
tel. 333.1666640
Segnaliamo in particolare l’appuntamento di Venerdì 12 novembre alle ore 19 presso la Sala Margherita di Putignano - ideato e organizzato dal locale Assessorato all’Ambiente in collaborazione con l’Ass. Cult. Teatro Origine -, nel corso del quale il prof. Latouche illustrerà i fondamenti della sua visione filosofica, condensata nella parola “decrescita”, lo slogan politico con implicazioni teoriche che vuol fare esplodere l’ipocrisia dei drogati del produttivismo.
Scrive Latouche: «Siamo imbarcati su un bolide senza pilota, senza marcia indietro e senza freni, che sta andando a fracassarsi contro i limiti del pianeta.»
Che fare, allora? «Dobbiamo aspirare ad un miglioramento della qualità della vita e non a una crescita illimitata del PIL. Bisogna reclamare la bellezza delle città e dei paesaggi, la purezza delle falde freatiche e l'accesso all'acqua potabile, la trasparenza dei fiumi e la salute degli oceani. Esigere un miglioramento dell'aria che respiriamo, del sapore degli alimenti che mangiamo… C'è ancora molta strada da fare per lottare contro l'invasione del rumore, per ampliare gli spazi verdi, per preservare la fauna e la flora selvatiche, per salvare il patrimonio naturale e culturale dell'umanità, senza parlare dei progressi da fare nella democrazia.»
L’invito è pressante e lo studioso bretone lo rivolge con misurata passionalità nelle conferenze che tiene da anni in giro per il mondo: scegliendo la decrescita, certo non si tornerà all’età della pietra, ma solo a quarant’anni fa! «Ci dicono che con la decrescita scenderà su di noi la tristezza di un’infinita quaresima. Non è vero niente. Invertire la corsa ai consumi è la cosa più allegra che ci sia». Questo è del resto il tema del suo libro “Breve trattato sulla decrescita serena”.
Latouche rigetta il terrorismo mentale degli ecologisti annunciatori di penitenza: «Ah, il masochismo protestante, il senso del dovere, i dieci comandamenti… Ma no! La sola regola è la gioia di vivere».
Una figura intellettuale di grande rilievo, dunque, che ha pubblicato in Italia un cospicuo numero di saggi: L'occidentalizzazione del mondo; Il pianeta dei naufraghi; I profeti sconfessati. Lo sviluppo e la deculturazione; La megamacchina. Ragione tecnoscientifica, ragione economica e mito del progresso; Il pianeta uniforme. Significato, portata e limiti dell'occidentalizzazione del mondo; Immaginare il nuovo. Mutamenti sociali, globalizzazione, interdipendenza Nord-Sud; Il mondo ridotto a mercato; L'altra Africa. Tra dono e mercato; La sfida di Minerva. Razionalità occidentale e ragione mediterranea; La fine del sogno occidentale; Il pensiero creativo contro l'economia dell'assurdo; Giustizia senza limiti. La sfida dell'etica in una economia globalizzata; Decolonizzare l'immaginario. Il pensiero creativo contro l'economia dell'assurdo; Il ritorno dell’etnocentrismo; La scommessa della decrescita; Come sopravvivere allo sviluppo; Breve trattato sulla decrescita serena e L’invenzione dell’economia.
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