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Festa di San Rocco in Contea -2010

V EDIZIONE STORICA DI
“FESTA DI SAN ROCCO IN CONTEA”
CONVERSANO 15-16-17-18 AGOSTO 2010

“Venite a riguardare le storie di città, ma…. attenti agli appestati….”
Chominciamento (15 agosto)
Con la consegna delle chiavi della città nelle mani delle autorità civili, “Festa di san Rocco in Contea” apre i battenti della storia, per intraprendere l’affascinante, curioso viaggio nella tradizione. Nobili cavalieri e madonne elette, potenti religiosi ed umilissimi popolani sono nuovamente protagonisti degli eventi.

Festa di San Rocco (16 agosto)
Nel giorno dedicato a San Rocco, il Corteo Storico, a cornice ed enfasi della tradizionale processione, è l’omaggio della storia al Santo, racconto di una devozione antica, nell’avvicendarsi degli stili e dei costumi.
La V edizione del Corteo è costantemente ispirata alle suppliche al Santo Pellegrino, per celebrarne l’importanza, in una terra più volte devastata dalla peste.
Una Sacra Rappresentazione itinerante, all’interno del Corteo e al seguito della processione, è affidata ai devoti figuranti, testimoni, nel presente, della fede, tradizionale e sincera del passato.
La festa è una importante, radicata occasione per scongiurare la protezione di San Rocco sulla città.

Storie di Conti e di Badesse (17 agosto)
E’ un appuntamento in continua evoluzione.
Nella straordinaria varietà di avvenimenti e personaggi della storia di Conversano, i quadri scenici, ogni anno diversi, sono occasione di ricerca e riflessione culturale, di critica e di confronto, nella splendida cornice delle architetture del borgo antico.


Il racconto storico dell’edizione 2010 attinge a diversi periodi, compresi tra XIII e XVII:
 Il Medioevo, al tempo di Maria D’Angiò, quarta Badessa del Monastero di San Benedetto;
 Il Rinascimento, con il processo alle masciare e il dilagare della peste, negli anni compresi tra il 1528 e il 1530;
 Il Barocco, che vide prima le vicende di Terrarossa, poi quelle dell’indomito Conte di Conversano, Giulio Antonio II Acquaviva D’aragona, protagonista, con il Vescovo Brancaccio, di una storica diatriba, che, nell’immaginario popolare, fu causa del terribile contagio del 1690.
Fatti e misfatti del passato sono l’affascinante, prezioso strumento per lasciarsi attrarre dalle immagini perdute nel tempo.
Nel rileggere le situazioni legate ad un fenomeno, immanente e subdolo, che sfugge al controllo delle persone d’ogni tempo, senza distinzione di rango, età e cultura, le suppliche al Santo pellegrino della peste possono essere sollievo e diventare portatrici di speranza, anche per il presente!

Giochi de la Contea (18 agosto)
Un divertimento semplice conclude la festa, per eleggere le contrade vincitrici delle gare, tra la gioia dei fanciulli e il plauso delle corti.
Dal rigore dei ricercati sincronismi degli atleti – sbandieratori alla libertà della competizione tra ragazzi, le gare sono un’ulteriore, festosa occasione per giocare con la storia:
 “Cavallucci e bambole”;
 “Nelle fauci del giullare”;
 “La sorte a dadi”;
 “La giostra dei sacchi”;
 “La fune che cammina”;
 “Messer foco nella gola”;
 “La giostra delle insegne”;
 “Tra le bocche di fuoco”.
Figuranti e turisti, musici e poeti, mangiafuoco e archibugieri e, all’interno di Giochi de la Contea, anche la premiazione dei vincitori del concorso ”Conversano tra terre, torri, giardini e ciliegeti in fiore”.