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appuntamenti della settimana

MARTEDI'' 4 MAGGIO 2010

Gaudì Cafè di Villa Camilla (Bari)

- Alle ore 20.00 presso il Gaudì Cafè di Villa Camilla ((Via Matarrese, 13 - Bari, Poggiofranco)
INCONTRO CON L''AUTORE

Ci sarà la presentazione del libro

"Ma le donne no. Come si vive nel Paese più maschilista d''Europa", Feltrinelli edizioni


Presenta Lizia Dagostino (psicologa); sarà presente l''autrice CATERINA SOFFICI



I contenuti

Perché le donne italiane hanno smesso di lottare per affermare i propri diritti? Perché l''ultimo tratto di strada - quello che nonostante le innegabili conquiste ancora le separa da una reale parità - si è rivelato il più difficile da percorrere. Per una che ancora ci prova, tre si sono arrese e sono rientrate nei ruoli tradizionali. La politica, l''economia, i mezzi di comunicazione sono sempre saldamente nelle mani degli uomini, ogni tentativo di assalto alla cittadella del potere è stato respinto innestando una reazione contraria. Le donne in Italia sono meno libere che in molti paesi del Terzo Mondo. Inchiodate alla cura della famiglia, relegate in ruoli sempre più marginali, sottopagate e sfruttate, non solo non lottano più ma sembrano nuovamente confinate dentro schemi e stereotipi in voga negli anni cinquanta: madri o maggiorate allora, madri o veline oggi. La cultura di massa del nostro paese propone della donna una visione umiliante e offensiva. Perché le donne italiane non reagiscono? Di cosa hanno paura? Questo libro racconta come e perché hanno alzato bandiera bianca.

Cenni sull''autrice:

Caterina Soffici e'' nata a Firenze e vive a Milano. Ha lavorato per Paese Sera, La Repubblica, Italia Oggi, L''Indipendente. Per dieci anni fino al 2008 e'' stata la responsabile delle pagine culturali del Giornale. Ha collaborato a programmi televisivi e radiofonici per Raidue e Radiotre. Si occupa di cultura e attualita'' per il Riformista e Vanity Fair.

Ingresso libero

La libreria sarà presente coi libri dell''autrice


Teatro Traetta di Bitonto

- Alle ore 20.30 presso il Teatro Traetta di Bitonto

Commedia in vernacolo

"48 MORTO CHE PARLA"
regia di Vito Stallone con testi di Agostino Galati

rappresentata dalla Compagnia Teatrale "Attori per Caso" di Palo del Colle.

Prevendita presso la Libreria del Teatro (080.3758368)

MERCOLEDI'' 5 MAGGIO 2010

Salotto letterario

- ORE 17.15 SALOTTO LETTERARIO (L.GO TEATRO, 7 - BITONTO)


Incontro dedicato ai bambini.

Lettura animata del libro "Il mago di Oz "

a cura di Imma Gorgoglione

5° appuntamento


I contenuti

Travolta da un ciclone, la piccola Dorothy si ritrova all''improvviso in un meraviglioso paese popolato da Streghe buone e cattive. Se vuole tornare a casa, deve seguire un sentiero giallo che la condurrà al misterioso regno del grande e gerribile Mago di Oz; durante il cammino affronta avventure e avversità, ma incontra anche nuovi amici, come lo Spaventapasseri, il Boscaiolo di Latta e il Leone Codardo. Quando giunge con i suoi nuovi compagni nella meravigliosa Città di Smeraldo e si ritrova al cospetto del potentissimo Mago, Dorothy gli chiede di tornare a casa, lo Spaventapasseri un cervello, il Boscaiolo un cuore e il Leone il coraggio. Ma qual è il vero potere del Mago di Oz?

Ingresso libero

Teatro Traetta di Bitonto

- Alle ore 20.30 presso il Teatro Traetta di Bitonto

Lizia De Leo presenta


La silloge "CROMIE"

poesia in voce e musica


Incisioni: Giuseppe Ranù e Mariangela Moscelli

Voci recitanti: Rossella e Antonella Giugliano

Chitarra: Marco Laccone

Fisarmonica: Giuseppe Volpe

Interventi critici: prof. Daniele Giancane e prof. Nicola Pice

Ingresso su invito

GIOVEDI'' 6 MAGGIO 2010

- Alle ore 21.00 presso il Teatro Traetta di Bitonto

«Juke Box all'Idrogeno»

una full immersion letteraria e musicale affidata alla voce recitante di Vito Signorile (foto) in scena con una band guidata dal sassofonista Roberto Ottaviano e da Vittorino Curci.

A cura del gruppo Abeliano

Info 080.542.76.78 - 080.3742636

VENERDI'' 7 MAGGIO 2010

- Alle ore 18,30 presso il "Salotto letterario" Sen.G.Degennaro (L.go Teatro, 7 - Bitonto)

INCONTRO CON L''AUTORE


Ci sarà la presentazione del libro

"Esterno pioggia",Gruppo Albatros Il Filo edizioni

Sarà presente l''autore Sabino De Bari


I contenuti

Esterno Pioggia è una silloge in cui l'autore, Sabin o De Bari, raccoglie i frammenti, le istantanee di un
amore, le parole rubate ad una storia destinata fin dall'inizio a concludersi poiché chi la narra, persosi
nell'altro, ha ora deciso di ritrovarsi, di "escludersi" da quel tutto, da quell'insieme che lo annulla. La pioggia
in questi versi è metafora di una ciclicità disarmante, di un evento sempre nuovo eppure sempre uguale a se stesso, di uno scorrere travolgente ma nel contempo irrimediabilmente destinato a finire per lasciare spazio a giorni asciutti e sterili. Il linguaggio dell'autore scorre appunto come "pioggia" su queste pagine asciutte, come lacrime versate sul foglio che tuttavia non sono mai segno di sconfitta o resa, ma coraggiosa
testimonianza, fedele riproduzione di un amore infelice e straripante, e di una scrittura che vuole svolgerlo.
Ma l'epilogo di questa storia insegna al lettore che i sentimenti non sono conformabili alle rigide "geometrie"
del verso, e che forse la poesia d'amore non può che essere una poesia incompiuta, o una poesia negata.
(dalla prefazione)

Cenni sull''autore
Sabino De Bari è nato a Molfetta (BA), ove vive tuttora, il 9 novembre del 1975. Dopo la maturità classica e il diploma magistrale, è oggi in procinto di laurearsi in Lettere e Filosofia presso l'Università degli Studi di Bari. Tra il 2003 e il 2006 ha partecipato a vari eventi culturali e concorsi letterari, ottenendo riconoscimenti e segnalazioni nonché la pubblicazione in antologie. Alcuni suoi scritti sono apparsi sulla rivista letteraria "Inchiostro". Esterno Pioggia è la sua prima silloge poetica.

Ingresso libero


DOMENICA 9 MAGGIO 2010

- alle ore 19.00 presso il bookbar Librati ( Via Crocifisso, Giovinazzo)

Ci sarà la presentazione del libro

"Manicomio criminale" , Adda EDITORE

Sarà presente l''autore ANDREA CRAMAROSSA


I contenuti

In una fugace conversazione avuta a lcuni giorni fa, Andrea Cramarossa ci parlava della capacità di far male che le parole possiedono. Più che ad insulti o ad altre manifeste espressioni di malvolenza, abbiamo idea che il giovane poeta e teatrante barese si riferisse alle parole adoperate senza far caso al loro significato più profondo, parole buttate lì, con noncuranza, con faciloneria, sciattamente, avvolte da un'innocenza di parata eppure capaci di depositare all'interno degli spiriti più sensibili la peggiore semenza. A semine rovinose possono conseguire raccolti altrettanto infelici. E ci vuol poco perché le persone vulnerabili, cedendo, varchino l'incerta frontiera della 'normalità'. Possono così ritrovarsi tanto in una casa di cura per malattie psichiatriche quanto in un personale e non meno doloroso luogo del pensiero. E i lacci di un pensiero soffocato dall'incomprensione e dai pregiudizi possono essere più tormentosi di quelli di un letto di contenzione. L'antico manicomio criminale, allora, puoi ritrovartelo in testa. Di qui una solitudine alla quale unico rimedio è ancora la parola, una parola che suona come gesto di denuncia e di liberazione. Di parole così Andrea Cramarossa riempie le sessanta pagine del suo ultimo libro. Edito da Adda, "Manicomio criminale" è 'poemetto' non afferrabile ma che intriga per il calore, la dignità, la forza discreta espressa da questo J'Accuse. Divisa in tre sezioni, l'opera si apre col procedere parallelo di due voci consonanti. E' questo un dialogo, un domandarsi e rispondersi, è l'effetto di due lingue che si sovrappongono come emissioni radiofoniche convergenti sulla stessa frequenza'? Non ha importanza poiché il respiro di questo doppio dire è unico. Un respiro affannoso nel quale vibra la richiesta d'aiuto ("Ho ucciso mio figlio / l'ho smarrito in un giorno di pioggia / la pioggia se l'è portato via"). Forte è l'odore della sofferenza, come forte è l'odore di elettroshock, di camicia di forza, di innaffiature sedative con acqua gelida ("che grido di tortura è mai questo?"). Più forte si fa il bisogno d'amore, di attenzione, di solidarietà ("i tuoi baci prudono / regalami un aquilone"). Il dialogo nella seconda frazione (Asse paradigmatico) cede il posto ad un mologare torrentizio. La piena trasporta carcasse di sofferenza. E' un rovistare, un inventariare amaro fra ricordi e assenze, omissioni e cose tolte, negate. La conclusione ha l'odore della disfatta : "Ho un corpo ma non una ragione per esistere". Siamo a "la foce dell'orrore". Il successivo ed ultimo quadro (Cuoio) è cronaca assilante e stringatissima di una marcia di avvicinamento all'epilogo. Con il "lancio della sparizione" (ultimo verso) ha termine un personale calvario. Si chiude il cerchio su questo olacausto del sentimento.



Ingresso libero

Incontri di Teatro e Danza - ottava edizione/ tappa ConFineCorpo

Al Teatro Traetta di Bitonto dal 7 al 12 Maggio


programma


v enerdi 7 maggio ore 21


Lady Godiva Teatro - Ravenna

Finisce per ''A''

un progetto di Patrizia Bollini e Eugenio Sideri
di Eugenio Sideri
con Patrizia Bollini
regia GabrieleTesauri
voce fuori campo Pierre Nosari


Alfonsina corre, sulla sua bicicletta, e pedala pedala pedala. Facile a dirsi, oggi, di una donna che corre in bicicletta, ma meno facile 86 anni fa, precisamente nel 1924, quando Alfonsina Morini, maritata Strada, si iscrive e partecipa al Giro d'Italia. Prima ed unica donna a farlo, in quel tempo. Uno scandalo, per quella "corriditrice" che tutti credevano volesse sfidare gli uomini, 'i maschi'. Ma Alfonsina voleva solo volare sulle ruote, correre nel vento, arrampicarsi per le montagne. E "il diavolo in gonnella" lo fece. Per tutta la vita, perché per tutta la vita la sua grande passione per le due ruote continuò.





sabato 8 maggio ore 21
Compagnia Lubbert das - Parma

SOL

coreografie, luci, costumi Nicoletta Cabassi
con Nicoletta Cabassi
musiche inedite Ezio Bosso

Questa pièce coreografica, oltre ad estremizzare un percorso già da tempo intrapreso, nasce soprattutto dall'incontro col compositore Ezio Bosso e dalle suggestioni suscitate dall'inedito 'Concerto n. 1 per violino ed orchestra'. S O L segue la suddivisione temporale in parti distinte esattamente come la partitura musicale e la sigla del titolo è un acrostico che può essere sviluppato dal pubblico come meglio crede, oppure leggerlo semplicemente come simbolo della chiave di violino da cui tutto prende azione (in sintonia pur sempre con la partitura). S O L si traduce scenicamente mediante un lento disvelamento di singole parti del corpo secondo modalità caravaggesche nell'uso della luce sul corpo nudo e sulla pelle (piedi, mani, schiena, dita, collo ecc. ) in cui anche le sole parti anatomiche vanno a tradursi in gesto danzante mediante l'amplifi cazione e la significazione dell''anatomia stessa in un processo che da orizzontale diventa verticale. (nicoletta cabassi)



domenica 9 maggio ore 21

Teatro delle Botteghelle - Salerno


Il baciamano


di Manlio Santanelli

con Annarita Vitolo e Vincenzo Albano

regia Antonio Grimaldi

scenografia Salvatore e Bonventura Giordano

costumi Margherita Rago

fotografia Pasquale Mastroroberto

Ambientato nella Napoli di fine Settecento, è la storia di un uomo e una donna: l'uomo, il Giacobino, rappresenta la politica, forbito nel parlare, le sue parole diventano quasi poesia per chi le ascolta. Si ritrova legato e incappucciato in un luogo freddo ornato solo da lamiere di ferro. Ad attenderlo c'èlla Janara, giovane popolana avvizzita prima del tempo. Una ragazza/donna, madre/moglie, picchiata e violentata dal marito. La Janara diventa una sacerdotessa/mantide, uccide per dar da mangiare i suoi figli/dei. In lei è celato un segreto/desideriche solo le sue vittime conosceranno.


Lunedi 10 maggio ore 21


Roberto Galano - Foggia

Hamburger

testo di - Leonardo Losavio e D. Francesco Nikzad

in scena - Roberto Galano

voci f.c.- Giuseppe Rascio, Annamaria Casamassima

elementi scenici - Michele Ciuffreda

boxing Coach - Stefano Pompilio

editing audio - Roberto Moretto JRStudio

regia - Roberto Galano



".Non si sale sul ring senza un buon motivo, e io ne ho almeno due.

Il primo è la rabbia. Mi scorre nelle vene, lungo le braccia, arriva nei pugni. E' il mio ossigeno. E' quello che mangio, che bevo. Non posso farne a meno. Amo stare qua sopra. E' tutto il mio mondo. Un quadrato di luce e, attorno, il nulla.."

".Il secondo motivo, invece, è Dante. E' per colpa sua se sono qui."






Martedi 11 maggio ore 21

Compagnia Titanz - Repubblica di San Marino

APPLE


coreografia : Vittorio Colella

assistente alle coreografie: Sara Muccioli

danzatori : Sara Muccioli e Vittorio Colella

regia video proiezioni: Emanuele Cervellini

costumi : Vittorio Colella e Sara Muccioli

fotografia: Davide Farabegoli

ufficio Stampa e promozione: Daniela Malpeli per Verbamanent

Apple nasce da una collaborazione tra un coreografo-danzatore, una danzatrice ed un regista. L'intento del progetto è fornire un linguaggio espressivo che scorre attraverso la danza, le musiche e le immagini per narrare l'analisi dell'eterna relazione e l'eterno contrasto tra maschile e femminile, non solo come entità separate che si incontrano e interagiscono, ma anche che convivono all'interno dello stesso io, che sia uomo o donna. La mele in scena, interagiscono con i danzatori e div entano esse stesse danzatrici imprevedibili. Simbolico strumento di potere, legame, sessualità, sono lo strumento che l'uomo e la donna usano nella ricerca di un equilibrio tra loro e tra il maschile e il femminile all'interno del loro singolo io.







Martedi 12 maggio ore 21

Compagnia Ilaria Drago - Viterbo

Simone Weill - concerto poetico


con Ilaria Drago voce -live elettronics

ideazione Ombretta De Biase

rielaborazione poetica Ilaria Drago

musiche originali e sonorizzazioni Marco Guidi

A cento anni dalla sua nascita, attraverso una rilettura in forma di concerto-poetico, il corpo e la voce di Ilaria Drago, le musiche e le sonorizzazioni di Marco Guidi, mettono in scena il potente, ineguagliabile ritmo del cuore e del pensiero della donna che fu definita "un miracolo dell''anima e della coscienza umana" e uno degli "ingegni più alti e puri di ogni tempo".