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Settimana Santa in Puglia - Spot


La Pasqua in Puglia è un'occasione unica, in una stagione particolarmente mite nel clima ed esplosiva nei colori e negli intensi profumi primaverili per avviarsi alla scoperta delle splendide sfaccettature di una regione dove l'azzurro del mare delle città costiere, contrasta con i paesaggi segnati dagli ulivi, dai vigneti, dalle masserie dell'entroterra murgiano, dove i sapori unici del mare si fondono con quelli dolci e profumati della terra e gli antichi sapori genuini della tradizione si coniugano con l'innovazione culinaria. Percorsi unici per una vacanza che offre nutrimento allo spirito e arricchimento culturale, luoghi nei quali il ricordo della permanenza segnerà indelebilmente la memoria di chi li attraversa e attraversandoli ne rimarrà incantato.
Le PROVINCE DI BARI, LECCE E TARANTO con i comuni di ALBEROBELLO, ANDRIA, BISCEGLIE, BITONTO, CONVERSANO, GALLIPOLI, GRECIA SALENTINA, GROTTAGLIE, MOLFETTA, NOICATTARO, PULSANO, RUVO DI PUGLIA, TARANTO, TRANI, offrono al visitatore un percorso di fede e di spiritualità carico di emozioni, in cui religiosità e misticismo si fondono nelle suggestive architetture degli antichi nuclei urbani, luoghi privilegiati per lo svolgimento di riti che avvolgono il turista e lo accompagnano in un'atmosfera intensa di partecipazione emotiva e sensoriale.
INOLTRARSI nelle strette viuzze lastricate, sentire le bianche cattedrali romaniche, con il loro ricco repertorio scultoreo di fantasiose e terribili creature narrare le storie dei popoli che le hanno viste edificare, aquile che occhieggiano dagli amboni, grifi che sorvegliano portali e facciate, leoni che sbranano uomini, serpenti che soffocano la loro preda; essere accompagnati in questo itinerario dalle processioni che si susseguono in tutti questi centri, seguire i volti incappucciati che procedono con i ritmi lenti e cadenzati dal suono delle marce funebri o di antichi strumenti di potente risonanza archetipa. I gruppi statuari, di notevole fattura artistica, introdotti in piena Controriforma per esaltare i valori della fede attraverso il linguaggio dell'arte, affermano il principio che ci si avvicina a Dio con il sentimento, con una partecipazione globale, come la folla dei fedeli che segue le statue, creature sante che coinvolgono emotivamente i fedeli nel loro dramma terreno e nel loro trionfo celeste.
LASCIAMOCI allora trasportare nella dimensione scenica e teatrale della Passione Vivente di ALBEROBELLO la cui rievocazione storica, in un contesto paesaggistico di particolare bellezza, attraversa il cuore della città dei trulli, fra muretti a secco, chiancole taglienti, nitriti di cavalli, sibili di fruste, bagliori di torce e intensifica le nostre emozioni di spettatori. Immergiamoci nella sospensione temporale del pellegrinaggio dei "Perduni" di TARANTO e di PULSANO che, scalzi e incappucciati, procedono "nazzicando", con un rallentamento motorio e gestuale esasperato dalle scansioni ritmiche e stridule delle "traccole" di legno con battenti in ferro, in una sorta di manifestazione di lutto e cordoglio corale per la morte di Cristo, dai ritmi lentissimi, che blocca la "città dei due mari" per due giorni interi. Lasciamo che le emozioni nascono e si dilatano seguendo “La Sacra Spina” di ANDRIA, quelle più marcatamente drammatiche per l'uso di strumenti di mortificazioni e "discipline" come la "processione delle catene" dei Crociferi di NOICATTARO, vestiti di sacco nero , con corona di spine e caricati da una pesante croce che strisciano i piedi nudi alle cui caviglie sono legate catene e ferraglie, quelle suggestive del Venerdì Santo a BITONTO: dove nelle strade appena rischiarate da bracieri, la statua del Cristo morto sfila nella spagnolesca "naca" intagliata e dorata, accompagnata da un'Addolorata emergente da una selva di candele accese.
LIBERIAMOle nostre emozioni alla vista delle città costiere che vedono sfilare le statue all'alba avendo come sfondo il panorama del porto, lo splendore delleCattedrali prospicienti il mare, i palazzi rivestiti di una pietra lucente come avorio che illumina di luce riflessa anche i vicoli più stretti di BISCEGLIE, MOLFETTA, GALLIPOLI, GROTTAGLIE, in queste città le processioni dei Misteri che scandiscono il Venerdì Santo percorrono gli antichi borghi medioevali, addensati su promontori rocciosi lambiti dal mare come la Processione dei Misteri di MOLFETTA, statue lignee realizzate nella seconda metà del XVI secolo o come la Processione della Pietà a cura dell’Arciconfraternita della Morte (1613), sette statue in cartapesta opere pregevoli dello scultore molfettese Giulio Cozzoli.
PARTECIPIAMO al rito propiziatorio dell'esplosione delle "Quarandone" di RUVO DI PUGLIA, fantocci con le sembianze di vecchie signore vestite di nero appese agli incroci delle strade del centro storico fin dal primo giorno di Quaresima, che simboleggiano le asperità e le ristrettezze quaresimali e la cui esplosione nella domenica di Pasqua rappresenta la vittoria della vita sulla morte, della primavera sull'inverno. Ma la passione di Cristo in questa terra non è solo rappresentata, ma anche cantata. Nei paesi ellenofoni della GRECIA SALENTINA si ripete nella settimana precedente la Settimana Santa il canto rituale in lingua grìca, i cui testi arcaici tramandati oralmente narrano delle sofferenze patite da Cristo (GRECIA SALENTINA).
LA TERRA PUGLIESE È TUTTA DA SCOPRIREcon i panorami dei porti, lo splendore delle cattedrali, la maestosità dei castelli, delle torri e delle fortificazioni. Terra in cui le testimonianze della Magna Grecia convivono con le architetture barocche del leccese, paesi e città la cui storia affonda nei secoli, luogo di fusione di stili e culture, i cui centri storici si schiudono alla vista del viaggiatore attento ad osservare e ad ascoltare i suoni, i rumori, le grevi melodie che le pietre, nel loro dialetto, sussurrano. Racconti antichi, tramandati da quel vento, sempre lo stesso, di scirocco o di levante che si è reso testimone, nel tempo, tramandando le storie di popoli e di culture che in queste terre si sono intrecciate. Storie di Crociati transitati sulla via per Gerusalemme, di Bizantini, di Svevi, di Angioini e di Aragonesi.Storie di dominatori che incantati da questi luoghi, nel loro percorso e nella loro permanenza non hanno potuto che accrescerne la bellezza lasciando testimonianze artistiche e architettoniche, coronando le nostre città di mura erette a difesa degli abitanti e dalle incursioni saracene via mare, contribuendo a rendere questi luoghi unici in cui il carattere intensamente religioso delle rappresentazioni della Settimana Santa conferisce uno spessore rituale che sacralizza l'esperienza e le emozioni del viaggiatore.
Dott.ssa Lucia Avellis