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35° FESTIVAL DELLA VALLE D’ITRIA
16 LUGLIO – 5 AGOSTO
PALAZZO DUCALE – MARTINA FRANCA

Quarto appuntamento con il 35° Festival della Valle d’Itria
SHAKESPEARE E L’OPERA
Musiche di Verdi, Rossini, Gounod, Haendel, Thomas

Dopo la prima mondiale del Re Lear musicato da Antonio Cagnoni, il Festival della Valle d’Itria prosegue con William Shakespeare. Il 24 luglio 2009, alle ore 21, nel Chiostro di San Domenico di Martina Franca, si terrà Shakespeare e l’opera: un confronto tra i compositori Verdi, Rossini, Gounod, Haendel e Thomas, che hanno trovato grande ispirazione nelle opere del drammaturgo inglese. Replica il 30 luglio, ore 21, a Castellana Grotte.

Dal Giulio Cesare di Händel si eseguiranno Non è sì vago e bello, Svegliatevi nel core e Tu la mia stella sei; dall’Otello di Rossini il brano Assisa a piè d’un salce; dal Romeo e Giulietta di Gounod Je veux vivre, Ah léve toi soleil, Duetto e l’aria di Stephano; dell’Amleto di Thomas si ascolterà A vos jeux mes amis; dal Macbeth, Otello e Falstaff di Verdi saranno tratti i brani Ah, la paterna mano, Una macchia è qui tuttora, Ave Maria, Ninfe! Elfi! Silfi! e Dal labbro il canto.

“Il concerto sviluppa l’influenza che Shakespeare ha avuto su molti eccellenti librettisti e compositori di melodrammi” - racconta il direttore artistico Sergio Segalini. Soprattutto nell’Ottocento, grande attenzione fu dedicata al drammaturgo inglese, non solo per il fascino delle sue opere, ma anche perché la musica è essa stessa protagonista della produzione shakespeariana, ricca di componimenti cantati dai personaggi e brani da eseguire come parte integrante dell’intreccio.
Secondo le abitudini dell’epoca, i libretti non si basavano direttamente sulle tragedie di Shakespeare, bensì venivano scritti alla luce di notevoli adattamenti contemporanei. E’ questo il caso dell’Otello di Rossini, andato in scena per la prima volta nel 1816, su libretto di Francesco Berio di Salsa. Il merito del ritorno ad uno Shakespeare meno stravolto è di Giuseppe Verdi, forse il compositore più appassionato del teatro shakespeariano, che ebbe il privilegio di leggere gli originali grazie alle traduzioni di Andrea Maffei, intellettuale conoscitore dell’inglese e del tedesco. Quando decise di abbandonare il Re Lear, Verdi inserì alcune arie composte per la tragedia nel nuovo lavoro sul Simon Boccanegra (scritto da Gutiérrez). Infatti, completano il programma del confronto proposto i brani Come in quest’ora e Cielo di stelle orbato.
Variazioni rispetto alle opere originali: a Martina Romeo sarà un tenore e non un contralto travestito, mentre un mezzosoprano in travesti darà voce a Giulio Cesare, opera barocca composta da Haendel per castrati nei ruoli maschili e femminili.

Interpreti i tenori Ernesto Petti, Vincenzo Maria Sarinelli e la barese Natalizia Carone, già apprezzati dal pubblico nell’Orfeo ed Euridice di Gluck; il leccese Giuseppe Tommaso, il mezzosoprano Francesca De Giorgi, i soprani Maria Luisa Casali e Mara D’Antini, tutti protagonisti del confronto martinese tra Haydn e Gluck. Debutto al Festival, invece, per il mezzosoprano barese Maria Leone. Al pianoforte: Ettore Papadia, pianista ufficiale di importanti concorsi lirici internazionali, alla sua 13^ presenza a Martina Franca.