1973-1979 : SCRITTO SUI MURI
Lotta politica negli scatti di Rocco Errico
Mola di Bari / Castello Angioino 11-26 Ottobre
Noci / Palazzo della Corte 31 Ottobre-14 Novembre
Conversano / Castello Aragonese 15-30 Novembre
Bari / Foyer teatro Piccinni 10-21 Dicembre
Ci è noto tutto il fascino che, a volte, sprigionano i graffiti che troviamo sui muri delle nostre città. Ci è noto anche il fastidio di cui, altre volte, sono causa per noi, l’idea di disordine e sporco che essi ci comunicano. Quello che però nell’uno e nell’altro caso tende a sfuggirci è che, nei loro contenuti, sono dei non secondari documenti per cogliere, o ricostruire, gli umori della parte più profonda delle nostre società, dei testi nei quali passa la forma più viva e immediata della grande Storia, quella con la esse maiuscola.Anche per valorizzare questa funzione documentale dei graffiti, in un momento in cui essi sono sempre più ‘criminalizzati’, abbiamo deciso di scegliere circa cinquanta fotografie appartenenti al Fondo Errico del nostro Archivio dei Socialisti di Puglia, che ritraggono altrettanti graffiti ‘storici’, apparsi sui muri della città di Bari negli anni fra il 1973 e il 1979, e costruire intorno a essi un percorso espositivo. Percorso che partendo dagli elementi di contesto, vuole descrivere dapprima quello che è stato il vissuto ideologico degli anni 1973-1976, con tutte le sue contraddizioni ma anche con gli elementi di vitalità che gli furono propri, nonché ricordare i principali avvenimenti di quei tumultuosi anni. Successivamente vuole porre l’accento sugli esiti catastrofici che alcuni di questi vissuti ebbero nello scorcio 1977-1979, il periodo d'avvio degli anni di piombo e del cosiddetto 'riflusso', lasso di tempo nel quale la perdita della speranza di poter operare dal basso per modificare la società spinse molti verso la terribile scorciatoia del terrorismo e altri verso un rifiuto nichilista della società che sfociò nel dramma della diffusione delle droghe pesanti. Centrale, in questo ultimo settore, per la città di Bari fu la vicenda di Benedetto Petrone, non tanto per il fatto in sé, quanto piuttosto per il trauma che gli avvenimenti seguenti legati ad essa causarono nella sinistra cittadina, per le divisioni di cui fu foriera e per gli scontri fratricidi che provocò fra le diverse anime di questo arcipelago. Ma anche per quella scuola di democrazia e partecipazione che fu per molti la mobilitazione popolare successiva.
curatore:
Cesare Preti
consulente storico:
Vito Antonio Leuzzi
allestimento:
Annalisa Simone
Daniela Caricati
direzione organizzativa:
Filippo Giannuzzi
Cesare Preti
consulente storico:
Vito Antonio Leuzzi
allestimento:
Annalisa Simone
Daniela Caricati
direzione organizzativa:
Filippo Giannuzzi