Il Norwegian Nobel Commitee ha assegnato il premio Nobel per la pace 2020 al World Food Programme (in italiano Programma Alimentare Mondiale) dell'ONU. Da tempo l'organizzazione si batte per la solidarietà internazionale nella lotta contro la fame e il 9 Ottobre è stata insignita del Nobel per «i suoi sforzi nel combattere la fame, per i suoi contributi nel migliorare le condizioni della pace in aree di conflitto e per la sua azione nel prevenire l’uso della fame come arma per promuovere guerre e conflitti».
La sede centrale dell'associazione è a Roma e fu fondata nel 1961 quando George McGovern propose
alla conferenza della Fao di creare un programma di distribuzione alimentare.
Nel 2015 la comunità mondiale ha adottato i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per migliorare la vita della persone entro il 2030. L'Obiettivo 2, Fame Zero, è un impegno a mettere fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l'agricoltura sostenibile: questa è la priorità del World Food Programme. Ogni giorno, il WFP e i suoi partner lavorano per rendere sempre più possibile un mondo a fame zero. Eliminare la fame e la malnutrizione è una delle grandi sfide del nostro tempo. Fra le conseguenze di un'alimentazione scarsa, o sbagliata, non ci sono solo sofferenze e danni alla salute, ma anche un progresso più lento in molte altre aree di sviluppo, come l'istruzione e il lavoro.