Passa ai contenuti principali

Ritrovato un manoscritto sulla cattedrale di Conversano


Rovistando tra i mercatini delle pulci di Bari, l’ottimo Antonello Campanella di Conversano con grande intuito ha scoperto sulle bancarelle un volume manoscritto, che era custodito nella sagrestia della cattedrale appartenente all’Archivio Capitolare di Conversano. Non sapendo come mettersi in contatto con il Comando Carabinieri di Tutela del Patrimonio Culturale (tel. 080/52.13.038) e prima che esso fosse alienato ad altri, lo ha personalmente acquistato per farne generoso dono allo stesso Archivio, confluito ora nell’Archivio Diocesano di Conversano. A lui il ringraziamento di tutta la città per l’insperato arricchimento.
Tante le domande che sorgono non tanto sul quando (di recente), quanto soprattutto sul come il manoscritto si trovasse lì (trafugato? venduto? e da chi?), e resta comunque inspiegabile l’omessa e indispensabile denuncia da parte dei tutori di tali beni ecclesiastici.
Il consistente volume, di pagine non numerate, reca il titolo di Regesta. Cattedrale di Conversano; si tratta di una cronistoria che inizia dal 31 ottobre 1926 e termina il 31 dicembre 1990, divisibile in due parti: la prima di mani anonime si conclude l’8 marzo 1936, la seconda è redatta da don Pasquale Cantalupo dal 17 dicembre 1970 fino all’explicit cronico suindicato. Preziosa la storia minuta, riportata nel diario soprattutto nella prima parte, per il vissuto che, pur essendo storia anche minore e se vogliamo spicciola, ha appena vita nella memoria visiva, e forse rapsodicamente uditiva, accolta magari in parte solo giornalisticamente, senza avere diritto di cittadinanza nella storia scritta. E proprio nella microstoria spesso si colgono particolari di grande rilevanza storica. Così per esempio il 1° novembre 1926 nella cattedrale si è cantato un solenne Te Deum in ringraziamento a Dio per lo scampato pericolo del primo ministro on. Musolini <sic>, alla cui vita ieri si è attentato. Mons vescovo  <Domenico Lancellotti> ha pronunziato dal trono parole di circostanze. (Scusate, e una preghiera per l’attentatore, l’appena quindicenne Anteo Zamboni, linciato sul posto e accoltellato a morte dalle camicie nere, no?). Per un piccolo saggio del contenuto ritengo possano interessare i lettori tre momenti celebrativi che trascrivo: la riapertura della cattedrale dopo l'incendio e l’inaugurazione del nuovo altare dedicato alla Vergine della Fonte il 31 dicembre.
31 0ttobre 1926. Sua Ecc.za mons. Domenico Lancellotti, assistito dal rev.mo capitolo cattedrale: arcidiacono d. Gaetano Lippolis, arciprete Luigi Ippolito, 1° primicerio d. Luigi Fanelli, 2° primicerio d. Leonardo Aloisio, canonici: d. Andrea prof. Rondinini, d. Sebastiano Labbate, d. Angelo Laterza (organista del tempo), penitenziere Vito Cornacchioli, d. Vito Lippolis, d. Angelo Calderaie, d. Giacomo Fanelli, d. Giuseppe prof. Bolognini, d. Angelo inseg.te Coletta, teologo Luigi prof. Gallo, can. Giuseppe Notarangelo, d. Angelo La volpe, d. Pietro Perrini; mansionari: d. Matteo Raimondo, d. Angelo Rotolo, d. Vito Lippolis hanno solennemente inaugurata la cattedrale.
Deo gratias. Dopo 15 anni e quattro mesi circa hanno riaperta oggi, prima festa di Cristo re, questa chiesa in gran parte distrutta dall’incendio che scoppiò la notte del 10 luglio 1911, essendo allora vescovo il compianto mons. Lamberti. Alle 9 Sua Ecc.za mons. Domenico Lancellotti col capitolo ha iniziato il rito della benedizione del tempio, terminata la quale, fatto entrare il popolo si è proceduto all’investitura del nuovo canonico d. Matteo Raimondo. (segue testo di altri 12 righi). Hanno eseguito la messa in musica le Figlie di S. Anna e le convittrici dell’Istituto S. Benedetto dirette da suor Agostina Fioravanti, che sedeva all’armonium. Al vangelo S. Ecc. mons. Vescovo ha recitato l’omelia. Nel pomeriggio si sono trasportate processionalmente dalla chiesa di S. Francesco alla cattedrale il SS. Crocifisso, il quadro di Maria SS. della Fonte e la statua di S. Flaviano. Nella chiesa affollatissima mons. vescovo in abiti pontificali dal trono ha tenuto un discorso, ha letto la formula di consacrazione al Cuore di Gesù e dopo il canto del Te Deum, ha impartito la trina benedizione.
Ad anno finito <31 dicembre 1927> (…) piace ricordare i principali benefattori che hanno concorso alla costruzione dell’altare del SS.mo Sacramento ed in onore della B. Vergine del Fonte (…); è stata riposta su di una nicchia maestra, costruita sull’altare del SS.mo Sacramento. A cura del parroco arciprete Luigi Ippolito si citano i principali benefattori che hanno versato il loro obolo nelle mani del medesimo parroco per la costruzione del medesimo <segue elenco: v. cartolina coeva appositamente stampata (il più generoso fu Flaviano Palazzo alias biatello con 5.000 lire) e l’attuale stato dei reperti in giacenza dopo la dismissione>.

Angelo Fanelli